Altra ricca conferenza di Mourinho dopo il passaggio televisivo, nella sala stampa di San Siro. “Come dico sempre ai miei giocatori – ha spiegato Mou – non sono le partite con Juve, Milan, Roma e farti vincere gli scudetti. Magari ti danno soddisfazione, gioia, ma gli scudetti si vincono battendo anche Cagliari, Palermo, Chievo e così via. Sono le partite in cui non devi perdere punti. La squadra oggi ha vinto giocando bene e sempre con rispetto per gli avversari, tenendo alta la concentrazione senza mai credere che la partita fosse già chiusa, errore commesso un passato.
Ma credo che ci sia sempre un margine di miglioramento: oggi per esempio ho visto Santon chiudere su un avversario risolvendo una situazione molto difficile; un anno fa forse non lo avrebbe saputo fare. Da cosa dipende la sua maturazione? Dai neuroni – risponde il tecnico con una grande risata – e lui ne ha tanti. Scherzi a parte, ci sono allenatori privilegiati che hanno il tempo di lavorare e migliorare, altri che vivono sempre nel fuoco e dopo sei mesi sono già in discussione. Moratti per fortuna mi ha dato questo tempo, altre società non fanno così”.
Poi una battuta su Mancini: “Perché trova spazio al Milan? Perché lì giocano con due ali ed è più facile per lui trovare posto, noi giochiamo con due attaccanti e con questo gioco diventa difficile per lui”. Restando sul Milan: “Fa bene a crederci, il campionato non è ancora chiuso, aspettano il nostro momento di difficoltà che magari arriverà anche, ma una cosa è arrivarci con una squadra senza gioco, un’altra con una squadra che giova bene. Mi piace la classifica attuale ma mi piace di più la sicurezza che la squadra mi da al momento”.

Il discorso si sposta poi sulle critiche piovute in passato sul tecnico e sulle sue capacità: “Non mi piace parlare di tecnica perché in Italia si dice che non sono un bravo allenatore ma un bravo comunicatore. Per me non è un problema perché, se un giorno andrò ad allenare in un altro Paese, spero che il comunicatore porti con sé anche un bel po’ di titoli.
Rivalsa verso Allegri per la panchina d’oro? Ma non scherziamo, se avete tempo elenco cosa ho vinto in carriera a titolo individuale, poi capirete quanto mi interessa la panchina d’oro. Penso che lo stesso Allegri la cambierebbe volentieri con i tre punti di oggi”.

Sul gol annullato: “Il passaggio era di Santon lo ammetto e non ho difficoltà a dirlo, così come non ho difficoltà a dire che una cosa è andare al riposo in vantaggio 2-0, un’altra andarci 2-1. Ma sono sicuro che con questo gioco oggi avremmo vinto comunque senza difficoltà. Anche il Cagliari ha giocato bene, certo, infatti abbiamo visto una bella partita e le partite sono belle quando a giocare bene si è in due”.
La mancata segnalazione del fuorigioco fa cadere l’ipotesi del cosiddetto ‘complotto’, ma Mourinho spiega: “Io non ho mai parlato di complotti ma solo di episodi strani capitati in partite ravvicinate. Posso capire che vedere il tocco di Santon oggi era difficile, il guardalinee è stato già bravo a vedere la posizione irregolare di Nené e se fosse capitato contro di me non avrei avuto nulla da ridire, ma gli episodi di cui mi sono lamentato erano un po’ più evidenti”.

Infine sull’ottimo momento di Pandev: “E’ dettato dalla fame di calcio che ha. Lui ne ha tanta e si vede ogni volta che va in campo. Ancora non so che voce ha perché parla poco, ma parla tantissimo in campo, e bene. E a me questo basta”.

Sezione: News / Data: Dom 07 febbraio 2010 alle 19:00
Autore: Domenico Fabbricini
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