"Presi Conte per il suo curriculum di calciatore. Mi costò centotrentamila euro. Era un maniaco del lavoro, era un vincente, difficile limitarlo,anzi impossibile". Ai microfoni de Il Giornale, Piero Mancini, ex presidente dell'Arezzo, riporta l'orologio della storia al 2006-2007, quando assunse il tecnico pugliese per poi dargli il benservito e chiamare Maurizio Sarri: "Lo licenziai perché lo spogliatoio entrò in ebollizione, in rivolta contro i suoi metodi di lavoro, l'ossessione continua, mai una parola di conforto. Del resto, Conte o lo ascolti e ubbidisci o è meglio scappar via. Non potendo cambiare la squadra decisi di cambiare l'allenatore. Conte non ti fa i complimenti nemmeno quando vinci, è tutto dovuto, anzi ripeteva che non si esce dal campo da vincenti ma si deve entrare in campo da vincenti. Esaspera qualunque dettaglio. Non riesce a mediare, non sa essere morbido o diplomatico. Esigente ai massimi. E questo, a volte, può costare".

Tredici anni dopo, i due tecnici che esonerò, si giocheranno una bella fetta di scudetto in Juve-Inter: "Non avrei mai immaginato che, con quei due, con quelle due teste di calcio, saremmo finiti in serie C, retrocessi per un punto dopo la penalizzazione di -6. Ma questo è il football, incredibile ma vero. Di certo avrei anche potuto immaginare una carriera importante per Conte, mentre credo che Sarri abbia avuto buoni amici che gli abbiano permesso di arrivare a questi livelli. La mia massima è: siamo tutti intelligenti, chi più, chi meno ma se non hai gli amici giusti non arrivi dove vuoi arrivare. Penso che Sarri abbia amici importanti".

Mancini, infine, si lancia in un pronostico per domani sera: "Vincerà l'Inter, sta meglio, prima o poi deve fare tre punti negli scontri diretti. Conte sta aspettando questa partita, è decisiva e poi la Juventus non sta bene, la sconfitta di Lione ha lasciato il segno, conosco Sarri, sta vivendo nervosamente, lui crede molto nel destino".

Sezione: News / Data: Sab 29 febbraio 2020 alle 11:57
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print