"Il problema per quelli abituati a lavorare duramente sempre, come me, è che non riescono a gioire totalmente nemmeno delle vittorie. La felicità è una cosa fugace. Ora ho vinto, ok, ma poi bisogna di nuovo lavorare. È un'impostazione di vita che ti toglie qualcosa". Sono queste le prime parole pronunciate da Luciano Spalletti dopo il primo scudetto della sua carriera, conquistato sulla panchina del Napoli.

"L'anno scorso mi sono saltati tutti addosso dicendo che avevo detto qualcosa di troppo grosso per la personalità e la responsabilità quando dissi che avremmo provato a vincere lo scudetto - ricorda il tecnico azzurro ai microfoni di DAZN -. L'ho fatto per strappare il massimo ai calciatori e avere la costruzione di una mentalità su cui andare avanti quest'anno. Ci sono stati Benitez, Ancelotti, Sarri che ha fatto il miglior calcio d'Italia, Gattuso che ha vinto la Coppa Italia, allora io che cosa vengo a fare? Per cosa gioco? Potevo giocare solo per lo scudetto, altrimenti non avrei avuto via di scampo".

Poi arriva il momento delle dediche: "La prima ai calciatori, che meritavano questa felicità. La seconda a tutto il pubblico, a tutta Napoli: è per te, Napoli! E alla società, a tutti quelli che lavorano in questo club. E anche un po' a Matilde, che è mia figlia, e a tutta la mia famiglia, agli amici e a mio fratello Marcello".

Sezione: News / Data: Gio 04 maggio 2023 alle 23:26
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print