Consueto commento affilato di Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. "Mazzarri, l’uomo nell’arena, per due volte aveva la testa nelle fauci del leone (anzi, del Callejon), per due volte l’ha tirata fuori. L’Inter ha riagguantato il Napoli con due frustate di nervi. Emozioni più che gioco. Vi sembrano due squadre da terzo posto? Occhio allora a chi sale da lontano: il Milan. La reazione dei nerazzurri ha segnalato, se non altro, che nell’anima della squadra c’è ancora elettricità. Notizia non banale dopo l’eclissi con Cagliari e Fiorentina, ma per il resto, il pareggio vale poco più di un brodino. Un gol preso da rimessa laterale fa arrabbiare anche un allenatore da oratorio. L’Inter ha mostrato buona volontà e possesso palla, ma ancora una volta poche idee per giocarla. Al solito, la squadra di Mazzarri reagisce, specie alle sberle, ma non agisce mai per prima, da vera grande. Benitez, che in fascia mette attaccanti come Callejon e non terzini come usa Mazzarri, è stato premiato da due perle dello spagnolo, ma il suo Napoli è stato nullo nel primo tempo, indolente come Higuain, solo un filo meglio nella ripresa. L’ennesima prova di maturità fallita per mancanza di personalità. A questo servono i grandi giocatori. Non li compri? Paghi. E’ scritto. In estate Inter e Napoli erano le più accreditate rivali alle spalle di Juve e Roma. Difficile ribadirlo ora. Rispetto al miglior calcio di Allegri e Garcia, ieri a San Siro si è visto quasi un altro sport, per qualità di giocate e organizzazione". 

 

Sezione: News / Data: Lun 20 ottobre 2014 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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