"Spavalderia e realismo, solo così si può fare". Inizia così l'intervista di Paolo Di Canio ai microfoni di SportWeek, parlando della sfida di Champions League tra Inter e Liverpool. "La partita arriva in un periodo particolare. Fosse stata a ottobre o a novembre, quando le inglesi si esprimono al massimo, avrei dato meno chance all’Inter che ha, comunque, una dimensione internazionale: ha perso col grande Real solo per mancanza di malizia, non certo per idee e gioco. A questo punto della stagione, però, tutto è diverso e anche il Liverpool ha piccole crepe in cui infilarsi".

Quali di preciso?

"Due anni fa la difesa era impenetrabile, Van Dijk aveva portato a una crescita clamorosa di tutta la linea. Dal rientro dall’infortunio (nell’ottobre 2020 si ruppe il legamento crociato del ginocchio destro e tornò in Premier nell’agosto dell’anno scorso; ndr), l’olandese resta sempre eccellente, ma non è lo stesso di prima e la squadra concede di più. Quest’anno le azioni pericolose che subisce il Liverpool sono sempre le stesse: lanci verticali dietro alla schiena e i difensori che scattano in ritardo. È lì, in questo calo di attenzione, che l’Inter può infilarsi. Guardiamo pure il body language di Van Dijk: un tempo muoveva le braccia per stringere i terzini e faceva sembrare normale una difesa in inferiorità numerica, quest’anno invece si lamenta, sbatte le mani sulle cosce come a voler dare le colpe agli altri. E poi non sappiamo come staranno quegli altri due attaccanti stratosferici…".

Cosa deve fare l'Inter per passare? "Visto che la perfezione non esiste, all’Inter può bastare essere “quasi” perfetta contro una vera macchina da guerra. Gli esterni, Perisic e Dumfries (o Darmian), saranno chiamati a un lavoro abnorme: devono spingere, fare pressing offensivo, provare a “tirare il collo” ai terzini avversari, ma poi devono recuperare immediatamente la posizione perché altrimenti il Liverpool salta la linea di centrocampo e, in un attimo, manda subito Mané e Salah all’uno contro uno. Bastoni e Skriniar sono due difensori fortissimi, però non hanno le capacità strutturali per fermare le sterzate e le controsterzate di quei due. E poi vietata la sufficienza là in mezzo…".

Aggiungendo: "L’Inter deve avere il coraggio di palleggiare in faccia al Liverpool, ma senza perdere palloni sanguinanti perché poi quelli ripartono e… ciao ciao. Calhanoglu e Brozovic non possono quindi permettersi tocchetti inutili e banali: siano spregiudicati senza perdere efficacia. Io immagino una traccia interessante di passaggio per Dzeko abbassatosi in posizione un po’ decentrata. Costringerebbe Van Dijk a uscire e, se in quel momento Lautaro riempisse l’area e gli esterni partissero, potrebbero crearsi pericoli. Certo, se dovesse crearsi una situazione di questo tipo, bisognerebbe capitalizzare al massimo. La 'quasi' perfezione di cui parlavo dipende dal cinismo

Sezione: News / Data: Sab 12 febbraio 2022 alle 15:16
Autore: Niccolò Anfosso
vedi letture
Print