Evelina Christillin, membro dell’Esecutivo Uefa e del Consiglio Fifa, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Ecco qualche passaggio.

I Mondiali si avvicinano. E l'Italia non ci sarà...
"Provo tristezza. Deprivazione. Ma nessun rimpianto, sennò non si va avanti. Bisogna ripartire da Mancini che sta infondendo entusiasmo e orgoglio italiano. E dall’Under 17, una nazionale come la Francia nella strada irreversibile che ha intrapreso il mondo: se gli azzurri si chiameranno anche Mamadou o Ahmed, ben venga. Ah, anche dalle donne, vicine al Mondiale".

Però la Russia...
"Ma l’Italia non è morta perché non è in Russia. Restiamo punto di riferimento, non una nobile decaduta. E rappresentiamo l’11% del fatturato Fifa. È mancata la strategia dopo il 2006, invece di sfruttare il Mondiale ci siamo seduti sugli allori".

Lei è amica di Infantino, presidente Fifa, e di Ceferin, numero uno Uefa. Due che di questi tempi amicissimi non sono.
"Non solo per questioni di passaporto ho un rapporto di vecchissima data con Gianni. E due anni fa ho conosciuto Alexander quando faceva campagna elettorale presidenziale. Due grandi dirigenti".

Ma...
"Gianni in due anni ha risollevato la Fifa dalle macerie, dal momento più basso della sua storia. Trasparenza, professionalità, cambio degli Statuti, bilanci pubblici, decisione di moltiplicare i fondi per le federazioni applicando al contempo un controllo sulla destinazione e sull’effettiva spesa, senza sprechi o peggio. Aveva trovato una Fifa con 130 milioni di spese legali nel bilancio e le ha cambiato pelle. Le questioni tra Fifa e Uefa non sono finanziarie o gestionali, ma tecniche e quindi politiche. E nella politica, noi italiani lo sappiamo dai tempi di Machiavelli, servono mediazione e condivisione. Ci sono progetti che meritano ma devono essere condivisi".

Mondiale per Club e Nations League globale. L’Uefa si oppone al primo per la poca trasparenza sugli investimenti. Riguardo al secondo torneo la Fifa dice che le competizioni internazionali sono sue.
"Sulla Nations globale capisco le ragioni della Fifa, ma ci vogliono sempre informazioni complete. Diciamo che all’Uefa è difficile accettare cose dall’alto: ci si aspetta proposte più che decisioni".

E la Var?
"Sono favorevolissima e l’Italia, con la sperimentazione di Rizzoli e Rosetti, con i suoi arbitri migliori al mondo, ha indicato la strada. Ceferin non è contrario, ha giustamente detto che una cosa sono 64 partite in un mese e un’altra Champions, Nations League eccetera in 55 paesi. Ma non si torna indietro. È importantissima, ha anche fatto diminuire la violenza negli stadi".

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Sezione: News / Data: Ven 08 giugno 2018 alle 01:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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