Patrice Evra, dopo lo scudetto con la Juventus, parla così al Corriere della Sera. "Titolo dal sapore particolare? Sì, perché tutti avevano detto che la Juventus era finita e invece abbiamo vinto con tre giornate di anticipo: io e i miei compagni non realizziamo ancora quello che abbiamo fatto. È davvero incredibile".

Adesso ci può raccontare cosa è successo nello spogliatoio di Reggio Emilia dopo la sconfitta col Sassuolo che ha scatenato la vostra serie di 24 vittorie in 25 partite?
"Abbiamo fatto una riunione e abbiamo parlato io e Buffon. Ho detto semplicemente: ‘‘Ragazzi, voi pensate che sia normale che stiamo buttando così un campionato? Con tutto il rispetto per la Fiorentina e per l’Inter che sono prime in classifica, penso che noi non ci rendiamo conto di questo. Adesso basta con le scuse sulla maglia troppo pesante per i giovani o per i nuovi arrivati".

Cos’altro ha detto?
"Che tutto era nella testa e che dovevamo solo correre e rispettare questa maglia, perché all’inizio non l’abbiamo fatto. Ma per giocare alla Juve devi accettare questo: giochi solo per vincere il campionato. E l’anno prossimo chi indosserà questa maglia lo farà per vincere la Champions League, perché l’obiettivo vero adesso è questo".

Ci sono similitudini tra il suo Manchester United e questa Juve?
"Sì, sono società molto simili: sono la storia e quando arrivi devi rispettare la storia. Quando fai un pareggio è un dramma, sia qui che là. Per me in fondo non è cambiato nulla, mi sento sempre a casa".

La differenza con le altre è soprattutto questa?
"Si, certe società hanno magliette pesanti, lo abbiamo visto a inizio campionato a nostre spese. E per indossarle devi tirare fuori tutto il talento e la personalità che hai".

Sezione: L'avversario / Data: Mer 27 aprile 2016 alle 11:34 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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