Intervistato da ElGrafico, Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, ha parlato della sua esperienza da vicepresidente dei nerazzurri, e non solo: "Quando ho lasciato il calcio la prima cosa che ho capito è che dovevo prepararmi. Mi sono iscritto alla Bocconi, una delle migliori università in Italia, dove ho completato un master e presto scriverò la mia tesi. Quest'aspetto mi ha aperto la mente anche a livello di prospettive. Come manager mi rendo conto che ci sono molte cose da fare per migliorare ogni aspetto".

A Zanetti viene chiesto di Milito e Lautaro. La risposta sul Principe è la seguente: "Diego? E' stato un attaccante molto intelligente, basti ricordare l'anno in cui abbiamo vinto la Champions League con il Triplete: fu fondamentale non solo per i suoi gol, ma per il suo impegno con la squadra".

Lautaro? Zanetti lo descrive così: "Mi rende felice per come è arrivato e per come sta crescendo, lavora sempre per ottenere il massimo in ogni aspetto del gioco. E' capitano dei nerazzurri e anche un modello, ha un grande senso di appartenenza. E il fatto che sia argentino e che all'Inter ci sia ancora un capitano argentino, è motivo di grande soddisfazione per me".

Poi una riflessione: "Noi argentini all'Inter abbiamo una bellissima eredità sin dai tempi di Helenio Herrera, che era l'allenatore della 'Grande Inter'. Molti giocatori sono passati da lì, e in questa casa troviamo un'atmosfera molto familiare", ha detto Zanetti.

Dunque un giudizio che ha il sapore del dolce ricordo, quello relativo al Mondiale: "L'abbraccio in Qatar?  Mi mancavano Lautaro e Messi. Ho visto Lautaro e, mentre camminavo verso di lui, qualcuno mi ha toccato da dietro, ed era Messi", il ricordo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 18 ottobre 2025 alle 00:31 / Fonte: ElGrafico.com
Autore: Niccolò Anfosso
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