Il doppio ex scelto dal Corriere della Sera per raccontare Roma-Inter è Christian Panucci. "Roma è stata l’avventura più lunga del percorso: ci ho giocato otto anni e quando torno da Dubai, dove vivo, lì ho casa. Come dico spesso, non è stata la donna più bella che ho avuto ma quella che ho amato di più. L'Inter? Per vestire il nerazzurro lasciai Madrid, per dire. Si è parlato tanto della mia convivenza con Lippi ma non si può andare d’accordo con tutti".

In vista del match di domani, secondo Panucci, "l’Inter arriva con un gruppo più rodato, che lavora insieme da anni e che già ha vinto. Attorno alla Roma c’è eccitazione, sta andando oltre le aspettative. Individualità? Fra i nerazzurri, orfani di Thuram, direi Lautaro. Tra i giallorossi ci si aspetta che Ferguson si sblocchi. Poi Dybala e Soulé possono garantire qualità e cambio di passo. È un banco di prova in ottica scudetto per entrambe le squadre. Ma, non lo dico solo per scaramanzia da romanista, bisogna ammettere che i nerazzurri hanno più abitudine a vincere i campionati e il periodo di rodaggio sembra essere alle spalle. Se Chivu riuscirà a ripulire la testa dei giocatori dalle scorie di Monaco, sono in pole per lo scudetto".

Panucci non è però sorpreso dalla scelta della società nerazzurra di puntare sul tecnico rumeno. "Solo in Italia si può pensare che uno che ha totalizzato 600 presenze in carriera non sia pronto per il campionato. Ho giocato con Cristian alla Roma, aveva già all’epoca un’intelligenza calcistica superiore. Di calcio se ne deve occupare chi sa di calcio: da noi l’80% dei dirigenti gestiscono società di cui non sanno nulla. Per i manager non ci sono distinguo, per i tecnici invece precisazioni e cavilli".

Sezione: Copertina / Data: Ven 17 ottobre 2025 alle 10:20
Autore: FcInterNews Redazione
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