Nello speciale che SkySport gli ha dedicato, la leggenda nerazzurra Javier Adelmar Zanetti ha toccato vari argomenti, partendo dal ritiro dal calcio giocato, passando per i vari trionfi in maglia nerazzurra e tutti i campioni con i quali ha giocato, arrivando a considerare l'Inter del futuro, della quale lui farà sicuramente parte. 

Di seguito le sue parole nel corso di Zanetti 4ever-Speciale.

ULTIMA AL MEAZZA - "E' stata una serata speciale per me, sin da quando sono uscito a fare riscaldamento. Vedere un Meazza così pieno è stata una sorpresa per me e mi sono reso conto dell'ambiente che c'era. Ho pensato che quando sono entrato sarebbe stata l'ultima volta che avrei corso su quella fascia, ma sono emozioni che porterò sempre con me. Ho dimostrato in quei trenta minuti che stavo bene, volevo lasciare con le mie giocate. Sulla mia fascia c'erano tutti i miei compagni, ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi campioni, nell'Inter ho giocato con Baggio, Ronaldo, Ibrahimovic: tutti campionissimi, è stato un privilegio giocare con tutti loro".

IL RIENTRO DOPO L'INFORTUNIO - "Il match contro il Livorno è stata la serata del mio rientro. Era quello che mi ero promesso dopo l'intervento e dopo quel momento mi sono sentito sempre meglio. Dentro di me poi ho capito che stava arrivando il momento di smettere, anche se è stato difficile".

SU PAULA - "E' scoppiato questo colpo di fulmine quando eravamo giovani. Da quel momento ho capito che sarebbe stata la donna della mia vita, con la quale ho formato una famiglia bellissima. Speriamo di continuare con tutta questa felicità".

SULLA MADRE - "Ricordo tutto di lei, è stata la prima dopo essere stato scartato dall'Independiente ad abbracciarmi. C'è sempre stata, insieme a mio papà, mi hanno accompagnato in Italia, anche se non è stato facile per loro"

SU MORATTI - "Ci ha sempre legato un grande rapporto, con lui e la sua famiglia. Vestendo questa maglia per me è stato bellissimo perché lui, insieme al padre, ha fatto la storia dell'Inter".

JZ prosegue: "Sono molto tranquillo, vive con sentimento e passione quello che faccio, soprattutto nei momenti di difficoltà. Ribellarmi per qualcosa? Non mi piace fare scenate, con la tranquillità si può sempre arrivare alla soluzione, anche nel calcio. Noi che siamo protagonisti sappiamo bene cosa dobbiamo fare e come farlo. Bisogna sempre avere buona fede, poi i risultati arrivano".

SU MILITO, CAMBIASSO E SAMUEL - "The Wall è stato uno dei migliori difensori al mondo. MIlito, invece, non dimenticherà mai il 2010, come tutti noi, per tutto quello che ci ha dato. Cambiasso era l'allenatore in campo, è quello che ha sempre organizzato la squadra".

GLI AMICI NEL CALCIO - "Zamorano, Cordoba, gli argentini, Batistuta, Baggio, Vivas, Guly e tantissimi altri. Io con tutti ho sempre instaurato un grandissimo rapporto".

Zanetti, poi, legge un passo del proprio libro con una dichiarazione di Maicon, sul quale dichiara: "Sempre simpaticissimo, smentisco le voci che dicono che brasiliani e argentini non vanno d'accordo e anche con lui ho avuto un bellissimo rapporto".

SULLO SPOGLIATOIO - "Gli scherzi ci sono sempre stati, ricordo quello di Taribo West: tornò dopo un mese in cui era sparito, lui arrivò alla Pinetina tranquillissimo, come se nulla fosse successo. Lui si giustificò dicendo che era per il suo matrimonio, in Nigeria funzionava così. Personalmente mi reputo una persona molto divertente, è tutto parte della passione ed è bello condividere tante esperienze con i propri compagni".

SULLA CRAVATTA ALL'ARRIVO A MILANO - "E' appesa nel museo di casa mia, ho fatto tendenza! (ride, ndr). Quella rimarrà come la cosa del primo impatto con S.Siro".

SUL 5 MAGGIO - "Credo che siamo arrivati esausti a quella gara. Nell'appuntamento più importante siamo mancati, anche se avremmo potuto vincere prima. Però posso dire che siamo usciti da quel ko ancora più forti".

SCUDETTI E CICLO VINCENTE - "A quale sono più legato? A tutti, tutti sono differenti. Al primo perché è particolare e poi anche all'ultimo perché ha contribuito al Triplete. Juventus? Noi siamo convinti di quello che abbiamo fatto. Il nostro ciclo vincente è nato con Cuper, anche se con lui non abbiamo vinto. Poi con Mancini abbiamo iniziato a vincere tutto piano piano, arrivando anche a conquistare il mondo".

GARA DI SIENA - "Può essere un caso che la rete è stata il frutto di una giocata tra me e Milito. E' stata una sofferenza, dopo la Coppa Italia era una settimana importantissima, il Siena onorò il campionato italiano, ma siamo riusciti a sbloccare la gara con la giocata giusta".

FINALE DI CHAMPIONS A MADRID - "Non ci rendiamo conto di quello che abbiamo vissuto, anche insieme ai nostri tifosi. E' stata una partita molto sentita, era la mia 700esima gara con l'Inter, alzare una Champions dopo tanti anni. Una serata fantastica".

SU MOURINHO - "Ho avuto una grande empatia con lui, così come Simoni. Ci sentiamo spesso e questi rapporti sono tra le cose belle del calcio. Credo che il primo segnale che lui ci mandò fu in Ucraina contro la Dinamo: lui ci disse di rischiare per vincere, inserì 5 attaccanti e riuscimmo a vincere qualificandoci per la fase successiva".

SU BENITEZ - "Tanti problemi, come gli infortuni. Lui non riuscì a mettere la stessa formazione per qualche gara di fila e non fu possibile per lui programmare quello che aveva in mente. 2009-2010? Eravamo veramente i più forti di tutti, abbiamo dimostrato sul campo di essere i migliori".

SUI RIMPIANTI - "Tutto quello che ho fatto vuol dire che lo sentivo. Nazionale? Ho fatto tantissime partite, quindi non ho rimpianti, è stata una bellissima esperienza".

SU THOHIR - "Dovevamo conoscerci per capire le nostre idee, ma l'importante è che entrambi stiamo lavorando per una squadra più forte. Ora ci sono persone più competenti di me per gestire determinate cose, io posso essere una parte di rappresentanza nel mondo e poi, man mano, imparerò anche altri ruoli. Inglese? Lo studiavo già, è una cosa che serve per diventare manager. Sono conscio del fatto che devo imparare altre cose che saranno vantaggiose per l'Inter, ma la cosa importante è il dialogo".

SULLA 4 RITIRATA - "E' un'idea di cui si parla in società, è una scelta loro. Sarebbe un grande onore, io non mi esprimo".

SUL FUTURO - "Vogliamo riportare l'Inter in alto, non sarà semplice, ci vorrà una squadra organizzata, ma tutti lavoreremo per arrivare a questo".

Zanetti conclude - "Come mi piacerebbe concludere questo speciale? Con la parola Forever".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 31 maggio 2014 alle 19:30 / Fonte: SkySport
Autore: Francesco Fontana
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