Ci risiamo. La pazza Inter si conferma tale e riapre un campionato già chiuso. Nel giorno del sorpasso del Milan alla Juventus, i nerazzurri cadono come lo scorso anno al San Paolo di Napoli, pagando a caro prezzo un atteggiamento troppo speculativo. La capolista entra in campo con la mentalità di una provinciale, quasi accontentandosi di un pareggio e alla fine si è ritrovata con un pugno di mosche tra le mani e il Milan, in gran forma, a soli 7 punti di distanza. Giocando così, anche un Napoli in crisi di risultati riesce a fare bella figura e ad avere la meglio, perché non è sempre detto che giochicchiando un gol alla fine lo si riesca sempre a trovare. A volte lo si prende, e così è stato. Per non smentirsi, Josè Mourinho presenta anche a Napoli un undici a sorpresa, lasciando fuori come a Torino Santon e preferendogli capitan Zanetti sulla linea difensiva. In pratica, anche al San Paolo c’è la stessa formazione presentata contro la Juventus, con Ibra centro boa offensivo e Balotelli che, in tandem con Figo, gli gira intorno pronto a inserirsi e sfruttare le sponde dello svedese. In campo anche Vieira, che ha smaltito il pestone rimediato contro la Sampdoria. Donadoni riesce a recuperare Santacroce all’ultimo momento e lancia un po’ a sorpresa Denis come partner d’attacco di Lavezzi, al posto di Zalayeta. Rispetto alla vigilia, un’altra sorpresa è Amodio davanti alla difesa.

Pronti via e dopo neanche due minuti dal fischio iniziale di Rosetti uno stacco in area di Samuel costringe Navarro alla paratissima della serata. L’avvio è spumeggiante e i ritmi molto alti, con i nerazzurri che provano a imprimere immediatamente la loro impronta sul match ma con i padroni di casa bravi a cercare varchi nella retroguardia interista. Bello il duello tra Santacroce e Balotelli, due simboli dell’Italia calcistica multietnica. Dall’altra parte Lavezzi tenta sempre di puntare Chivu, più lento ma bravo a capirne le intenzioni in anticipo. Bella conclusione di Balotelli a 14’, con palla che termina di poco alta sopra la traversa, “accompagnata” con lo sguardo da Navarro. Il trascorrere dei minuti vede l’Inter prendere il controllo del pallone, con i ritmi che diventano più blandi anche a causa di un pressing, quello partenopeo, che sconsiglia i nerazzurri di spingere senza raziocinio. Lavezzi cerca per due volte la punizione vincente, ma difetta non di poco nella mira. Sono le uniche conclusioni pericolose del Napoli nel primo tempo, che si chiude dopo un solo minuto di recupero, tradendo un po’ le aspettative iniziali.

Anche nella ripresa, che ricomincia con gli stessi 22 giocatori iniziali, offre particolari spunti di cronaca con le contendenti che riprendono al piccolo trotto più propense a contenere che a offendere. Anzi, il Napoli sembra più pimpante dell’Inter, che manca della cattiveria agonistica necessaria a mettere sotto l’avversario. Al quarto d’ora però Vieira si rende protagonista di un bell’anticipo a centrocampo con successiva incursione centrale conclusa con un sinistro tra le mani di Navarro. Due minuti dopo termina la partita del Tanke, Denis, sostituito dal panterone Zalayeta, autore del gol decisivo lo scorso anno al San Paolo. Ibrahimovic, autore di una partita anonima, cerca di sorprendere Navarro su calcio di punizione e il suo fendente da 25 metri mette in difficoltà il portiere napoletano, costretto a deviare in corner. Ma una rondine non fa primavera e per dare più pericolosità all’attacco nerazzurro Mourinho richiama Figo e spedisce in campo Mancini. Ma la mossa tattica non impedisce al Napoli di sbloccare a sorpresa il risultato: spunto di Lavezzi tra due avversari e collo esterno destro di Zalayeta dal limite dell’area che fredda Julio Cesar, immobile.

È il 73’ e per l’Inter le cose si mettono male, anche a causa di un atteggiamento sin troppo remissivo. Sotto di un gol, Mourinho inserisce un’altra punta, Cruz, togliendo un centrocampista, Vieira. Poco dopo esce Chivu ed entra Maxwell, con doti offensive più spiccate. Ma la musica non cambia, il vantaggio invita il Napoli a coprirsi ancora di più, riducendo ulteriormente gli spazi di manovra degli ospiti. Lo sbilanciamento inoltre costringe l’Inter a faticosi ripiegamenti difensivi e in una di queste occasioni Blasi mette in difficoltà Julio Cesar. E siccome al peggio non c’è mai fine, le provocazioni a Balotelli vanno a segno, con il giocatore che si prende un cartellino giallo pesante per una reazione: salterà così la prossima per squalifica. Due minuti dopo anche a Stankovic tocca la stessa sorte. Dopo 4 minuti di recupero e di possesso di palla dei padroni di casa, arriva il fischio finale che sancisce il successo del Napoli su una pessima Inter. Donadoni può così festeggiare la sua prima vittoria, prestigiosa, sulla panchina del Napoli, per la gioia di un San Paolo in tripudio. Mourinho invece dovrà esibirsi nella madre di tutti i mea culpa. Questa sconfitta non è solo colpa dei giocatori in campo, ma va condivisa con chi ha scelto la strategia da adottare.
 

NAPOLI-INTER 1-0
(primo tempo 0-0)
MARCATORE: Zalayeta al 28' s.t.
NAPOLI (3-5-2): Navarro; Santacroce, Contini, Aronica; Montervino, Blasi, Amodio (dal 43' st Bogliacino), Hamsik, Mannini; Lavezzi (dal 38' st Datolo), Denis (dal 17' st Zalayeta). (Bucci, Grava, Pazienza, Russotto). All.: Donadoni.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Cordoba, Samuel, Chivu (dal 36' st Maxwell); Cambiasso, Viera (dal 29' st Cruz), Stankovic; Figo (dal 24' st Mancini sv) Ibrahimovic, Balotelli. (Toldo, Burdisso, Materazzi, Santon). All.: Mourinho.
ARBITRO: Rosetti
NOTE: spettatori 60mila circa. Ammoniti: Vieira, Amodio e Cruz per gioco scorretto; Balotelli per comportamento non regolamentare; Stankovic per proteste. Angoli: 7-6 per il Napoli. Recupero: 1' e 4'.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 aprile 2009 alle 22:23
Autore: Fabio Costantino
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