Archiviata la vittoria contro l'Atalanta, dopo il doppio turno interno l'Inter si appresta a tornare in trasferta, nello specifico a Cagliari dove domani sera i nerazzurri sfideranno una squadra reduce da due vittorie consecutive, frutto della cura Lopez. Luciano Spalletti oggi parlerà della partita di domani durante la consueta conferenza stampa pre-gara al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e vi propone le sue parole in diretta testuale.
Ci sono delle trappole in questa partita?
"Sia il Cagliari che Lopez sanno che strada fare per arrivare all'obiettivo e con il ritorno di questo allenatore hanno accelerato il processo. Anche noi sappiamo cosa fare per raggiungere l'obiettivo e abbiamo i ferri giusti del mestiere, ormai, per poter rimanere assieme alle squadre forti del campionato. Sappiamo che non avremo tregua, anche i risultati larghi come il nostro con la Sampdoria o quello tra la stessa Samp e la Juve non ti fanno stare tranquilli. Intanto volevo cominciare facendo i complimenti a Vecchi per la Youth League. Spesso mi dà qualche calciatore durante la settimana, è un grandissimo tecnico e collaboratore. Complimenti a lui e ai suoi campioncini".
Quale elemento le dà più certezze e su cosa bisogna ancora lavorare?
“Questa squadra sa dove la può portare la partita e dove colpire. Sappiamo di avere a che fare con tante squadre che inseguono dei record. La classifica è cortissima e lo è al rialzo, rispetto agli ultimi cinque-sei anni. La quinta aveva massimo 25 punti, ora è dietro di noi, anche perché la Lazio probabilmente vincerà il recupero e chi vincerà Sampdoria-Roma sarà lì con noi. I calciatori sanno qual è l'obiettivo e che per avere ambizioni bisogna essere costanti. Vogliamo arrivare al punto in cui non si può tornare indietro. Serve un passo da squadra forte".
Il gap con Napoli e Juve si è chiuso?
"Adesso la classifica dice che si è chiuso ma tutte le volte c'è da ritrattare la nostra qualità per metterla sul campo. Quel che ho detto della classifica spiega tutto su come dobbiamo cadenzare il gioco e le partite. E' il nostro motto, non si può abbassare la guardia di un centimetro".
E' interessante vedere come ha cambiato Gagliardini. Cosa gli ha detto?
"Noi avevamo bisogno di parlare tra di noi per caprie quale qualità avessimo a disposizone. Mano a mano abbiamo scoperto sempre più vantaggi e secondo me non abbiamo fatto il massimo. Ogni volta tutti ci fanno i complimenti e dicono che stiamo facendo un bel campionato perché non abbiamo mai perso. Io mi chiedo perché non abbiamo sempre vinto...".
Aveva parlato bene di Santon prima di Inter-Atalanta. Vuole parlare bene di qualcun altro oggi?
"Mi verrebbe facile perché oggi i calciatori mi mettono in difficoltà. Ce ne sono diversi pronti per assumersi le responsabilità di chi ha giocato più spesso".
Quanto è importante Vecino?
"Prima si diceva Gagliardini, ora si dice Matias, ma io ricordo anche gli ingressi di Joao Mario, che hanno dato qualità e la possibilità di portare a casa il risultato. Lo stesso vale per Brozovic con il Benevento. In quel reparto ne abbiamo cinque che potrebbero giocare. Sarebbe più facile con qualche gara in più. Si parla spesso di Dalbert, vi assicuro che il valore di questi giocatori non verrà disperso".
Gasperini ha detto che davanti viaggiano troppo forte, così si arriva oltre 100 punti. Oggi qual è la quota Champions?
"Difficile dirlo, ma mentre qualche squadra andando indietro si sarebbe potuta mettere comoda in questo caso bisogna andare a vincere le partite perché ne basta uno di risultato buttato e ti ritrovi quinto. Sarà un contributo al dover alzare l'asticella sulla quota massima. C'è da vedere se riusciremo tutte a vincere. Faccio i complimenti all'Atalanta per la qualificazione in Europa League perché aveva un girone tostissimo, Gasperini sa di cosa parla quando dice così e la sua squadra gioca un grandissimo calcio".
FcIN - Ci sono punti di forza del Cagliari che potrebbero indurla a cambiare formazione?
"Santon l'ho scelto perché si sta allenando bene e perché ha una conoscenza importante del calcio che vogliamo proporre. Sa attaccare, difendere. Ha piede destro, sinistro, sa imbucarsi. Se poi ci si mette un po' di fisicità nella composizione della squadra diventa un vantaggio in più perché tanti gol arrivano su palla inattiva. Noi siamo già bravi in generale perché abbiamo una squadra medio-alta, ma se facciamo quei due cambi che ci permettono avere più calciatori di livello come altezza diventiamo immarcabili sulle palle inattive. Spesso teniamo in copertura gente che può fare la differenza in area. Il Cagliari gioca bene a calcio, ha ripartenze brucianti con i due attaccanti vicini che sono stimolati velocemente quando riconquistano palla, per cui nelle transizioni se non siamo alla distanza giusta per soffocare la perdita di palla rischiamo veramente. Sono però concetti che la squadra conosce".
Crede che Joao Mario vada recuperato dal punto di vista psicologico?
"Se non è convinto lui farò fatica a trovare spazi per convincerlo. La squadra e io vogliamo fare risultati. Non possiamo buttare via momenti. Io non gli ho mai sentito fare discorsi che possano mettere in discussione la sua professionalità. Lo considero a tutti gli effetti un calciatore che può dare un contributo alla squadra".
La spaventa un po' l'interesse del Real per Icardi?
"Chi non vuole Icardi? Secondo me lo vogliono tutti. Sarei un eterno preoccupato. Io so che lui è attaccato fortissimo ai compagni e alla città. Se chiedete a lui se resterà per sempre all'Inter la risposta sarà "perché solo per sempre?". Per cui io sono tranquillo".
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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