Da Napoli, in sede di processo Calciopoli, arrivano notizie che vogliono coinvolgere l'Inter nel più grande scandalo mai occorso al nostro calcio. Secondo l'avvocato Prioreschi, legale di Luciano Moggi, sarebbero emerse telefonate tra il presidente dell'Inter Massimo Moratti e l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo, non trascritte però dagli investigatori. In particolare, una chiamata per organizzare un incontro tra il presidente e il designatore. Nei colloqui sarebbe stato anche tirato in ballo il compianto Giacinto Facchetti. Sulle voci e velate accuse provenienti dal Tribunale di Napoli, Moratti sbotta: "E’ incredibile, anzi è ridicolo. Provo una grande tristezza, forse non si rendono conto di quello che è accaduto veramente. Davvero roba da matti, una cosa incredibile, lo dico sinceramente. Mi limito a chiarire solo un punto, che è l'unica cosa che conta: so come ci siamo sempre comportati noi dell’Inter e ho letto come invece si comportavano gli altri. E’ tutto lì, la differenza è evidente, è emersa negli anni scorsi e non c’è altro da aggiungere a riguardo. A questo punto che vadano pure a sbobinare tutto quello che vogliono a Napoli, da parte mia non c’è alcun problema. Davvero qui arriviamo a situazione ridicole. C’è il tentativo di ribaltare la verità emersa e questa è un'ingiustizia".

Ieri Libero ha pubblicato la notizia di una telefonata risalente al 10 gennaio 2005 in cui Bergamo chiede a Moratti chi preferirebbe avere tra Palanca e Gabriele come direttore di gara della sfida Inter-Bologna di Coppa Italia (poi terminata 3-1 in favore dei nerazzurri) e si sente rispondere che da parte nerazzurra non esistono preferenze. Secca la replica del numero uno di Corso Vittorio Emanuele: "Neppure mi ricordavo di questa conversazione, ma se questo è quanto è emerso mi sembra di aver dato la risposta più giusta. Ho sempre avuto rispetto e non mi sono mai permesso di fare qualche cosa di irregolare, qualche passo oltre il consentito. Non scherziamo. Possono dire e fare ciò che vogliono, ma da parte mia sono assolutamente tranquillo. So qual è stato il mio comportamento e quindi che non c’è nulla che io e l'Inter possano temere".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 02 aprile 2010 alle 09:57 / Fonte: La Stampa
Autore: Fabio Costantino
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