Oggi è il giorno del ritorno in gruppo di Mauro Icardi, dopo 36 giorni di assenza. Stamane l'ex capitano si allenerà alla Pinetina con chi è rimasto a Milano e non è stato convocato dalle rispettive selezioni nazionali. Agli ordini, però, sempre di Luciano Spalletti. Decisivo il lavoro diplomatico portato avanti da Beppe Marotta e Paolo Nicoletti, che hanno preparato il terreno per questo reintegro graduale.

"Vien da chiedersi: cosa ha ottenuto Icardi? Fondamentalmente nulla di pratico - spiega la Gazzetta dello Sport -. Non la fascia, che all’inizio, ancor prima della discesa in campo di Nicoletti, era la conditio sine qua non. E tantomeno le scuse per quanto avvenuto. Piuttosto, ha gradito l’atteggiamento mediatico propositivo del club, questo sì. Dall’altro lato, l’Inter prende atto con soddisfazione del gesto di Icardi, per la verità non potendo/volendo fare altro: in fondo, il calciatore non era mica fuori rosa, non c’era da «approvare» un rientro in campo. Rientro da cui l’Inter ricava, da qui in avanti, il recupero di un potenziale tecnico comunque importante nella volata Champions. Di più ancora: riacquista un capitale, un asset che perdeva valore ogni giorno di più restando ai box. E anche nella prospettiva di una cessione estiva, lo stallo non era una condizione conveniente per il club". Perché l'addio in estate ormai è scontato.

Adesso palla a Spalletti, perché le scelte saranno tutte sue su come e quando utilizzare il numero 9. Che, a sua volta, dovrà chiarire definitivamente con lo spogliatoio. O, almeno, con quella parte che lo ha sfiduciato e quella che non ha gradito la sua auto-esclusione nel momento di maggior difficoltà. Già dentro con la Lazio? "Magari, per il perdono dei tifosi servirà un gol. Ma è facile immaginare che Icardi non sarà titolare, perché le leggi del calcio impongono a Spalletti di rispettare le gerarchie che si sono delineati negli ultimi 36 giorni, dunque spazio a quel Lautaro che di Mauro aveva detto, prima di conoscere le ultime evoluzioni - confida la rosea -. E c’è pure un discorso di condizione fisica di cui tener conto. E terzo: l’Inter che aveva lasciato Icardi, il 9 febbraio, era terza con +5 sulla quinta in classifica. Oggi ha un’Europa League in meno, ma sempre il terzo posto in tasca e un +6 di margine sulla Champions. Come a dire: sta a Mauro «risalire» l’Inter. Con la telefonata di ieri ha iniziato a farlo".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 21 marzo 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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