Sull'edizione odierna de Il Corriere dello Sport troviamo un'intervista a Lele Oriali, che si candida a un ritorno in nerazzurro dopo 17 stagioni trascorse da giocatore e 12 da dirigente.

Oriali, qual è stata la sua reazione quando ha letto che Moratti stava vendendo la maggioranza all'indonesiano Thohir?
"Mi è sembrato tutto molto strano. Non conosco quelli che potrebbero diventare i nuovi proprietari, ma conoscoi bene il presidente e il suo legame per l'Inter. Quando parli del calcio italiano e dei tre top club associ il nome della Juventus agli Agnelli, quello del Milan a Berlusconi e quello dell'Inter ai Moratti. Non avrei mai immaginato che potesse vendere e che ci potesse essere una simile svolta".

Da tifoso interista, come sarà avere proprietari indonesiani?
"Il mondo del calcio, come la società moderna, è in continua evoluzione e certe cose possono succedere anche se ammetto che non vedere più Moratti al comando un po' stonerà. Quello che faranno i nuovi proprietari andrà giudicato con il passare del tempo, ma certo per loro avere accanto una persona dell'esperienza di Moratti sarà importante. Nel corso degli anni il presidente ha vinto tutto e sa come si guida una società meglio di chiunque altro".

Come starà vivendo questo distacco il patron?
"Se ha preso una simile decisione è solo per il bene dell'Inter, ma credo che cedere la maggioranza gli dispiacerà molto. Questa società ha rappresentato molto per lui, fin da bambino. Immagino che stia vivendo quello che ho vissuto io quando me ne sono andato. L'Inter comunque mi è rimasta dentro anche adesso: il sentimento verso i colori nerazzurri rimane forte perché dopo trent'anni trascorsi in questo club, lo sento come una parte della mia famiglia. Sarà così anche per Moratti".

In futuro Oriali sogna di tornare all'Inter?
"Vista l'età, spero che non sia un futuro troppo lontano (ride, ndr). Scherzi a parte, ci tornerei volentieri".

All'Inter è arrivato Mazzarri, un allenatore che lei stima.
"Lo conosco fin dai tempi della Fiorentina, quando era considerato il nuovo Antognoni, e l'ho ritrovato al Bologna, dove è stato prima come osservatore e poi allenatore. Si intravedeva che era bravo e ha meritato di andare al Napoli e adesso all'Inter".

E' vero che avrebbe voluto portarlo a Milano qualche anno fa?
"Di lui all’Inter si era già parlato in passato perché il suo modo di lavorare mi è sempre piaciuto. E’ un tecnico bravo a entrare nella testa dei giocatori e, non a caso, ora che li allena lui, Jonathan e Alvarez sono molto migliorati. Perché? Semplice, sono bene inseriti in schemi semplici, ma efficaci. Rispetto allo scorso anno è stato inserito Campagnaro, ma gli uomini sono più o meno gli stessi, eppure l’Inter è diversa, rinfrancata e piena di certezze grazie al lavoro che viene svolto durante la settimana. Mazzarri è uno dei migliori allenatori che ci sono in circolazione e finora lo ha dimostrato con i risultati e le prestazioni della squadra. Ha perso con la Roma, ma contro i giallorossi la prova della squadra non mi è dispiaciuta".

L'ex allenatore del Napoli può guidare l'Inter allo scudetto?
"L'Inter la considero la mina vagante del torneo, ma non si può paragonare l'organico nerazzurro con quello della Juventus. A Mazzarri bisogna dare tempo di lavorare, mentre i bianconeri sono già rodati. Un po' di appagamento dopo i due scudetti vinti di fila può essere il loro unico nemico, ma con un allenatore tosto come Conte credo che non molleranno niente neppure quest’anno. Alle spalle della Juve vedo il Napoli e la Fiorentina. Gli azzurri stanno sopperendo con il gioco e il talento della coppia Higuain-Hamsik alla partenza di un bomber come Cavani; i viola sono stati un po’ sfortunati con tutti questi problemi fisici, ma esprimono sempre un bel calcio. E poi attenzione alla Roma che ha un Totti straordinario e un allenatore bravo come Garcia".

Mazzarri può essere l'uomo giusto per far tornare l'Inter a vincere?
"Sì potrebbe esserlo, ma prima di parlare di futuro bisognerà vedere come si strutturerà la nuova società e colmare il gap che c'è con la Juventus".

L'arrivo di Pirlo a parametro zero potrebbe aiutare la causa nerazzurra?
"Come giocatore Pirlo non si discute perché ha qualità che forse solo i centrocampisti del Barcellona hanno. Bisognerà vedere che idee avrà l’allenatore e quali saranno le strategie della società sul mercato. Certo, a parametro zero un simile acquisto sarebbe un grande affare, ma non so se la Juve se ne priverà così facilmente".

Da interista le dispiace vedere Balotelli con la maglia del Milan?
"Nel calcio certi discorsi non si possono fare. Moratti nel corso degli anni ha investito tanto e a volte ci sono state scelte che non si possono capire e che sono state dolorose, ma che andavano fatte".

Come succedeva nei suoi anni interisti, però, a Supermario una... balotellata ogni tanto scappa.
"Mario è uno dei migliori giovani in circolazione. Sia sotto l'aspetto fisico sia sotto l'aspetto tecnico. Nel Milan è migliorato tantissimo grazie all'apporto della società, ma sono convinto che possa crescere ancora parecchio. Dipende solo da lui".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 15 ottobre 2013 alle 08:30
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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