Non poteva che tornare sul focolaio di polemica, subito spento, accesosi ieri con la frase sui "neuroni" la conferenza stampa di oggi di Mourinho, che ha chiuso così il caso: "In quella frase non volevo fare nessun riferimento a Balotelli, anzi apprezzo il modo in cui si sta allenando ultimamente e domani potrebbe anche giocare. Contro la Fiorentina non vedevo in lui la giusta grinta, non tornava a dare una mano in difesa come chiedevo e così ho preferito cambiarlo, solo un cambio tecnico. Non c'è nessun caso Balotelli. Io tengo le conferenze stampa anche per fare divulgazione scientifica - ha scherzato poi Mourinho - ieri quando sono andato al campo per prendere mio figlio, molti genitori mi hanno ringraziato perché i loro figli gli avevano già domandato che cosa erano i neuroni. Serve anche questo".

Mourinho svela poi in parte la formazione che scenderà in campo contro il Cagliari: "Davanti a Julio Cesar in difesa giocheranno Cordoba e Samuel come centrali, Sneijder non ci sarà e sarà un'assenza importante, non abbiamo un altro capace di giocare dietro le punte come lui quindi opterò per le tre punte (anche perché sono tutti a disposizione gli attaccanti, ndr). Potrei anche fare il rombo ma nessun giocatore è capace di giocare in quel ruolo come l'olandesr, vista anche l'asenza di Stankovic. La squadra sta vivendo un momento positivo, è vero, ma non cambio la mia filosofia: così come non mi deprimo quando andiamo male, non mi esalto ora che stiamo andando bene. Il Cagliari è una bella squadra, gioca bene e sarà difficile, anche perché può affrontare questa sfida con tranquillità. Dovremo stare attenti".

"Dopo un gennaio positivo in cui abbiamo vinto tutte le partite e un punto importante a Bari ci attende un febbraio importante, tre partite in una settimana in cui ci giochiamo 3 punti e dopo queste ce ne saranno tre in mno da qui alla fine. Spero di fare 9 punti ma non dobbiamo pensarci, bisogna pensare solo partita dopo partita e 3 punti per volta. Eto'o sta bene, è stato convocato per questo, non possiamo dire che non gioca da tanto perché ha giocato in coppa d'Africa, si è allenato con la squadra senza problemi quindi è a disposizione".

Infine sul caso Terry: "Non posso parlare di situazioni che non mi appartengono. Posso solo dire che, quando sono arrivato al Chelsea, non ho trovato una situazione come quella dell'Inter in cui c'è un Zanetti intoccabile e la fascia sarà sua finché giocherà, ho incontrato e analizzato diversi calciatori e alla fine ho deciso di dare la fascia a Terry. Quello che è successo dopo non dovete chiederlo a me. Nella mia carriera ho sempre incontrato grandi capitani, ricordo che al Porto avevo un capitano che, in una partita in cui perdevamo 1-0 giocando male, al rientro all'intervallo mi ha chiesto di parlare prima lui alla squadra e poi sarei potuto entrare negli spogliatoi. L'ho sentito urlare tanto che ho capito che avrei dovuto solo dare indicazioni tattiche. Così è stato e nel secondo tempo abbiamo vinto 2-1".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 06 febbraio 2010 alle 13:17
Autore: Domenico Fabbricini
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