E' arrivata la tanto attesa reazione di Luciano Moggi. Intervistato poco fa da SkyTg24, BigLuciano si è sfogato, professandosi ancora innocente e pungendo apertamente la sua ex società: "La sentenza di Napoli era già scritta, purtroppo. Due anni di udienze e di nuove intercettazioni non sono serviti praticamente a nulla. Abbattermi? No, non perdo il coraggio, vado avanti perché non ho fatto nulla di male. Se Dio mi darà la forza, e me la sta dando, continuerò a lottare per mettere in chiaro le cose. Andremo in appello sperando in una giustizia vera".
Poi l'attacco alla Juventus, che ieri si era di fatto dissociata dal suo ex dg con un comunicato piuttosto criptico: "Non ho capito il comunicato della Juventus. In campo non si giocava mica Moggi-Chievo o Moggi-Udinese... In campo andava la Juventus, che era una squadra fortissima. La Juve ha perso due scudetti e deve riaverli, li ha vinti sul campo. L'estraneità ai fatti non so cosa significhi. La Juve vinceva da sola, non aveva bisogno di aiuti. Si parlava di spionaggio industriale ancor prima che lo scandalo venisse fuori al processo Telecom. Sapevo che ci spiavano e dovevo in qualche modo, per salvaguardare la Juve, tengo a precisarlo, avere comportamenti diversi. Una squadra di cui io ero il direttore generale. Le schede telefoniche per gli arbitri me le passava la Juve, non le compravo di certo io: servivano per ragioni di mercato, per non essere spiati, anche a livello commerciale". Insomma, la Juventus torna a scaricare Moggi (dopo averlo fatto nel 2006, salvo poi tornare sostanzialmente sui suoi passi con la nuova era Angelli) e Moggi scarica la Juve.

Intanto il presidente dell'Inter Massimo Moratti non ha voluto commentare quanto accaduto in queste ultime ore. "Non commento", ha detto ai cronisti che gli chiedevano un parere, confermando di voler tenere un profilo basso.

La Juve ha perso due scudetti e deve riaverli, li ha vinti sul campo. L'estraneità ai fatti non so cosa significhi. La Juve vinceva da sola, non aveva bisogno di aiuti. Si parlava di spionaggio industriale ancor prima che lo scandalo venisse fuori al processo Telecom. Sapevo che ci spiavano e dovevo in qualche modo, per salvaguardare la Juve, tengo a precisarlo, avere comportamenti diversi. Erano state prese schede straniere non per fare cose che non dovevano essere fatte, ma per coprire il mercato e i fatti commerciali. Quelli che erano spiati constantemente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 09 novembre 2011 alle 11:03 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni
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