Intervistato dal Corriere dello Sport, Sinisa Mihajlovic ha parlato dei suoi contatti avuti in passato per allenare l'Inter, del presente, dell'amicizia con Mancini e Stankovic e anche di quello che vorrebbe dal futuro. Ecco qualche stralcio dell lunga chiacchierata tra il quotidiano romano e l'allenatore della Sampdoria. 

Che giudizio dà del lavoro di Mancini?  
"Sta facendo bene e vedo che la squadra ha un’altra mentalità: cerca più il possesso palla, ha fiducia e non si arrende mai".  

Riuscirà a riportare l’Inter a vincere?  
"Bisogna vedere i giocatori che gli prendono perché nessuno fa miracoli. Roma, Juve e Napoli ora sono più avanti".  
 
Tra dieci giorni Mancini tornerà a Genova per affrontare lei e la Samp. 
"Dopo la Coppa Italia gli ho subito detto che in campionato finirà in maniera diversa".  
 
Icardi è il pericolo numero uno per la Samp?  
"A me piacciono i giocatori di personalità e lui è uno di quelli. Il rigore tirato con il Napoli lo ha dimostrato. A volte ha degli eccessi, ma è un grande e Mancini limerà il suo carattere".  
 
A proposito, che regalo ha fatto al Mancio per i 50 anni? 
(Ride) "Gli ho fatto cambiare la tinta dei capelli dal nostro amico parrucchiere, Nino Manzillo. Gli ha sbagliato il colore apposta".
 
Se la Sampdoria di Mihajlovic fosse un film, che film sarebbe?  
 "Mi piacciono i film d’azione, dove si mostra carattere, personalità e coraggio".  
 
Detto da lei che ha conosciuto la guerra...   
"La guerra è un qualcosa che ti rimane in mente e solo chi la prova sulla sua pelle può capire di cosa si tratta, ma io odio la guerra e non ne farei mai una. In una guerra non vince nessuno e perdono tutti. Io ho avuto la mia casa distrutta dai bombardamenti, ho perso amici e i parenti. Era dura giocare a calcio sapendo quello che succedeva in patria".  
 
Come ha fatto a resistere?   
"Nell’anno dello scudetto alla Lazio Stankovic e io cercavamo di lasciare le preoccupazioni fuori dal campo. Guardare certe immagini in tv però era una sofferenza e lo dico io che pure sono tosto, uno di quelli dell’Est che da piccolo ha sofferto. Ho vissuto in una famiglia “normale”: non facevamo la fame, ma il mio sogno si avverava quando mia madre mi comprava una banana e potevo dividerla con mio fratello. A 10 anni decisi che sarei diventato famoso e che di banane me ne sarei comprate un camion. Per fortuna ai miei figli non manca niente".  
 
Le piacerebbe allenare di nuovo Balotelli?  
"A me piace allenare i grandi giocatori e lo allenerei volentieri. Deve essere intelligente e capire che i momenti belli della vita e gli anni passano. Lui ne sta sprecando troppi".  
 
Se Ferrero le proponesse di portarlo alla Sampdoria?  
"Direi di sì".  
 
Mihajlovic nel 2015-16 resterà a Genova?  
"C’è una vita da qui al prossimo anno... Ora penso alla partita con la Roma".  
 
In fondo un contratto con i blucerchiati lo ha, quindi...  
"Il contratto si è prolungato automaticamente con la salvezza, ma un contratto dipende sempre dalla volontà delle parti. A fine stagione parleremo e i dirigenti della Samp saranno i primi con cui mi siederò a un tavolo".  
 
Mihajlovic sogna di allenare una grande?  
"Normale perché sono un tecnico ambizioso. Ho avuto proposte dall’estero, ma vorrei rimanere in Italia".  
 
In passato è stato vicino all’Inter.   
"Qualche contatto c’è stato".  
 
Che effetto le fa sentire che il Milan la vorrebbe?  
"Voci di mercato, ma a me non è arrivato nulla".  
 
Che sogno ha nel cassetto?  
"Vorrei vincere da allenatore quanto ho vinto da giocatore. Sono ambizioso...".  
 
Felice o geloso di vedere Stankovic a Udine vice di Stramaccioni?  
"Per me Deki è quasi un parente e la mia porta per lavorare insieme sarà sempre aperta. Tra un mese, un anno o dieci".  
 

 
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 11 marzo 2015 alle 08:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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