Protagonista di 'Aperitotti', il format di Betsson con Francesco Totti e Pierluigi Pardo, Marco Materazzi ha ricordato il suo periodo interista cominciando dal suo approdo in nerazzurro dopo l'esperienza al Perugia: "La mia fortuna è stata quella di esplodere e andare a giocare in un grande club a 27-28 anni dopo aver fatto dodici gol - le parole di Matrix -. Andai a Milano quando l'Inter fece la rivoluzione dopo il 6-0 nel derby. L'ambiente era scoraggiato, arrivò Cuper che non mi conosceva. Poi Blanc se ne andò allo United e mi lasciò 'campo libero' per poter dimostrare il mio valore".

Gioie e dolori in nerazzurro.
"Io baratterei uno degli scudetti che ho vinto per quello del 2002 perché era l'anno della ricostruzione e non eravamo la squadra più forte. Ronaldo e Vieri giocarono pochissimo, ma eravamo scomodi da affrontare pur non giocando benissimo. Dopo il 5 maggio abbiamo pensato: 'chissà se ci ricapita un'occasione del genere'. Ci è ricapitata, l'abbiamo sfruttata: la cosa bella è che abbiamo chiuso il cerchio a Madrid io, Zanetti, Cordoba e Toldo, una cosa forse impensabile dieci anni prima". 

Mourinho.
"Carismatico e onesto. Cosa gli ho detto dopo Madrid? Sapevo che con lui avremmo potuto rivincere lo scudetto facilmente, non la Champions perché conta anche la fortuna. Eravamo la squadra da battere, ma lui scelse il Madrid perché era già la seconda o terza volta che passava quel treno. Non gli ho detto di venire alla festa. Se fosse tornato a Milano, avrebbe firmato un'altra volta con l'Inter". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 11 novembre 2025 alle 12:28
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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