Tre settimane quasi soporifere, con tante voci e pochi veri movimenti. Poi, nell'ultima di gennaio, molti club si sono letteralmente scatenati per sistemare le rose e apporre dei correttivi per affrontare al meglio la seconda parte della stagione. Magari programmando anche le prossime. La Juventus sicuramente ha strappato i titoli principali con un andirivieni che ha spostato molti milioni di euro. E oggi legittimamente viene candidata alla rincorsa alle zone alte. Ma rispetto anche ai bianconeri, costretti a sterzare pesantemente per raddrizzare l'annata che li vede potenzialmente a -14 dalla vetta e ancora al quinto posto, l'Inter si è mossa in modo saggio e condivisibile. Aveva due nervi scoperti, è intervenuta in modo intelligente e con esborso minimo, come da indicazioni della proprietà almeno per l'attuale finestra di mercato.

Così, tra un rinnovo e l'altro, la dirigenza ha regalato a Simone Inzaghi un'alternativa e un potenziale erede di Ivan Perisic, che a fine stagione potrebbe liberarsi per fine contratto. L'ingaggio di Robin Gosens, al netto del suo attuale infortunio in via di guarigione, è un'operazione da applausi anche per le rapide tempistiche. Inizialmente in prestito e pagamento dal 2023 di 25 milioni totali in più rate, l'Inter si è assicurata probabilmente il miglior interprete in Europa del ruolo di tutto fascia a sinistra. E lo ha fatto a condizioni finanziarie estremamente favorevoli. Gosens arriva a Milano non ancora 28enne e con un bagaglio di esperienza ideale per affrontare questa sfida, sperando che confermi i numeri straordinari di Bergamo. Tutt'altro che una toppa all'addio al calcio di Aleksander Kolarov. E se Perisic alla fine rinnovasse, a sinistra Inzaghi non avrebbe che l'imbarazzo della scelta.

L'altro reparto da sistemare era l'attacco: dopo l'ennesimo stop di Joaquin Correa e il timore di ritrovarsi scoperti nel corso della stagione, i nerazzurri hanno bussato alla porta del Genoa attendendo che i rossoblu si assicurassero Roberto Piccoli (proprio dall'Atalanta), liberando di conseguenza Felipe Caicedo. Quel Caicedo che proprio nella Lazio di Inzaghi si è ritagliato un ruolo di perfetto 12esimo uomo, quella punta da gettare nella mischia nei minuti finali perché quella è la sua comfort zone. L'ecuadoriano sarà a Milano fino al 30 giugno per partecipare agli impegni che attendono l'Inter e dare il suo contributo dalla panchina o, se necessario, dal primo minuto. Esperienza e fisicità nella fase più importante della stagione.

Parallelamente, in Viale della Liberazione stanno già programmando la prossima stagione e i segnali circa una corsia preferenziale per Gianluca Scamacca e Davide Frattesi, entrambi del Sassuolo, sono sempre più evidenti. Non solo: in attesa dell'annuncio ufficiale, è già stato ingaggiato il portiere André Onana, attualmente impegnato in Coppa d'Africa con il Camerun, che si giocherà il posto con Samir Handanovic, anche lui in odore di rinnovo. E in tema di parametri zero, non si placano le voci sull'interesse nei confronti di Paulo Dybala e Franck Kessie: voci o c'è qualcosa di concreto? Nei prossimi giorni è atteso, inoltre un altro annuncio: il rinnovo di Marcelo Brozovic, a cui si lavora da molte settimane. Poi sarà il turno di Milan Skriniar e si valuterà quello di Stefan de Vrij.

In uscita, l'Inter ha operato con l'intenzione di garantire minuti in campo a chi non avrebbe avuti: ecco perché Martin Satriano e Stefano sensi sono stati prestati, senza alcun diritto di riscatto, rispettivamente a Brest e Sampdoria. Nella speranza che tornino con maggiore convinzione nelle proprie qualità per essere un valore aggiunto per la causa nerazzurra.
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 31 gennaio 2022 alle 20:25
Autore: Redazione FcInterNews
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