Le schermaglie per il deposito del contratto prima dello spareggio Champions League all'Olimpico, le polemiche circa il suo impiego contro l'Inter, le illazioni per il fallo che ha permesso a Mauro Icardi di guadagnare e trasformare il rigore del momentaneo 2-2. L'ultimo mese di Stefan de Vrij, per usare un eufemismo, è stato piuttosto movimentato. Ma oggi non resta che una certezza: il classe 1992 olandese sarà uno dei nuovi volti nerazzurri della prossima stagione (lui stesso si è finalmente esposto), un colpo a parametro zero di grande rilevanza considerando il valore di mercato e le qualità del calciatore, ancora giovane e già esperto di Serie A. Un ingaggio da circa 4 milioni di euro a stagione che ribadisce le ambizioni dell'Inter a prescindere dal piazzamento finale in questo campionato e che evidenzia il tempismo della società nerazzurra nel farsi trovare pronta in un affare che destava l'interesse anche di club europei più ricchi e con la certezza della partecipazione alla prossima Champions League. De Vrij ha avuto fiducia soprattutto nel progetto dell'Inter anche prima della qualificazione alla prossima UCL, che magari all'esterno per qualcuno non sarà chiaro ma evidentemente lo è per un calciatore che aveva l'imbarazzo della scelta.
L'arrivo di De Vrij rinforza ulteriormente un pacchetto difensivo che in questa stagione è stato il punto di forza della squadra di Luciano Spalletti, su cui lui e Giuseppe Martusciello, coadiuvati dal resto dello staff, hanno lavorato sin da luglio 2017. L'Inter è stata la terza difesa del massimo campionato, merito dello straordinario impatto di Milan Skriniar, della stagione più che positiva di Joao Miranda e soprattutto della fase difensiva in cui si adopera tutta la squadra. Il tallone d'Achille, l'assenza di un quarto centrale, probabilmente è costato 2 punti a Firenze ma a esso è stato posto rimedio con l'arrivo a titolo temporaneo di Lisandro Lopez. Bene anche Andrea Ranocchia, che quando chiamato in causa ha risposto con grande efficacia e professionalità, portando a casa anche 2 reti e risultando prezioso anche all'Olimpico.
In vista della prossima stagione, De Vrij è già da considerarsi un punto fermo. Skriniar è un perno e salvo offerte da capogiro che arrivassero nella sede nerazzurra (ma è un discorso finora molto aleatorio, come ha fatto capire l'agente Karol Csonto) sarà lui a fare coppia con l'olandese al centro della difesa. Lo slovacco si è guadagnato l'ammirazione di tanti grandi club europei altospendenti (il Manchester City a gennaio si era spinto fino a oltre 60 milioni per averlo) ma Luciano Spalletti, nelle sue intenzioni, vuole puntare su entrambi per rendere ancora più solida la retroguardia: roba da leccarsi i baffi, vista la qualità garantita dai due difensori che, tra l'altro, insieme possono garantire anche una decina di gol.
Poco chiaro è invece il futuro di Joao Miranda. Il brasiliano, che si appresta a disputare il Mondiale in Russia da titolare del Brasile, nel 2019 spegnerà 35 candeline e sempre tra un anno il suo contratto con l'Inter scadrà. Bisognerà capire se vorrà interpretare un ruolo di riserva di lusso (con tante partite in calendario le occasioni per giocare non mancheranno) oppure chiudere la carriera altrove, per un'ultima esperienza. Certo, se restasse come prima alternativa ai due centrali titolari sarebbe un lusso non da poco, ma la sensazione è che l'ultima parola spetterà all'ex Atletico Madrid, anche se la dirigenza si è già fatta avanti con un'offerta per prolungare (leggi qui). Non dovrebbe essere in dubbio anche il destino di Andrea Ranocchia, che la scorsa estate sembrava in procinto di andarsene (ancora) dall'Inter ma che poi è rimasto su insistenza di Spalletti e dopo il mancato arrivo ad agosto di un altro centrale affidabile. Il classe '88 di Bastia Umbra è perfettamente calato nella realtà nerazzurra e magari in questi mesi il desiderio di tornare in Premier League, molto forte 10 mesi fa, è scemato. Posta la stima incondizionata dell'allenatore di Certaldo nei suoi confronti ("Finché io sarò qui, se vuole restare resta perché mentalmente è fortissimo, è la coscienza dello spogliatoio"), anche in questo caso potrebbe essere lui a decidere se fare ancora la riserva oppure cercare un posto da titolare altrove, ma la gioia di aver finalmente centrato il pass per la Champions League dovrebbe spingerlo alla permanenza.
In un contesto di incertezza, almeno per i centrali in seconda linea, la dirigenza si sta già guardando intorno. Non da escludere a priori il ritorno di Zinho Vanheusden, ma il buon senso invita a concedergli ancora un'altra stagione di rodaggio tra i professionisti prima di richiamarlo alla casa madre. Stesso discorso per Alessandro Bastoni, anche lui classe 1999 come il belga, che potrebbe restare a Bergamo per sostituire Mattia Caldara oppure andare a fare esperienza in Serie B, ma solo dove avesse garanzie di giocare. Ad oggi infatti non è ancora considerato pronto per il grande salto. Infine, in tempi non sospetti è tornato alla ribalta il nome di Filip Benkovic, classe 1997 della Dinamo Zagabria, sul taccuino di Piero Ausilio da un paio di anni. Il gigante croato potrebbe essere pronto per un'esperienza in Italia e la necessità di far cassa da parte del suo club agevolerebbe la trattativa. Il prezzo si aggirerebbe sui 15 milioni di euro, cifra non certo elevata per un club che vuole investire in giovani prospetti giudicati già pronti. E il caso di Bastoni (investimento da 10 milioni), in tal senso, è emblematico.
L'ingaggio di Stefan de Vrij è probabilmente solo il primo movimento significativo nel pacchetto di centrali dell'Inter in vista della prossima stagione, in cui ci sarà una Champions League da onorare. Se con l'olandese rimanessero anche Skriniar, Miranda e Ranocchia, Spalletti di certo avrebbe pochi motivi per lamentarsi.
VIDEO - STEFAN DE VRIJ VS SLOVACCHIA: CHIUSURE "DURE", USCITE E LA SOLITA INCURSIONE IN AREA
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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