E' sempre Bielsa la prima alternativa a Stramaccioni. Chiariamo subito: il giovane tecnico è l'attuale allenatore dell'Inter, che potrebbe anche essere confermato nel prossimo anno (i risultati saranno determinanti), ma nel caso così non fosse il tecnico dell'Athetic Bilbao sembra essere in prima linea. Ma chi è Bielsa, che tipo è? Andiamo a conoscerlo.

ALLENATORE DEL MOMENTO Marcelo Bielsa in Europa è uno degli allenatori del momento, anzi probabilmente 'è' l’allenatore del momento. Con il suo Athletic in Europa League sta facendo meraviglie ed è riuscito a eliminare addirittura il Manchester United, finalista di Champions League lo scorso anno. Ma in campionato la sua squadra è addirittura undecisima, fuori dalla qualificazione per qualsiasi competizione Uefa. Tanti esperti del calcio europeo lo danno all’Inter per la prossima stagione, Moratti non conferma né smentisce e, anzi, se può rinnova la sua stima per il Loco, che era in cima ai suoi pensieri lo scorso giugno. L’entusiasmo per Stramaccioni e, forse, alcune considerazioni sull’operato di Bielsa però stanno facendo riflettere il numero uno nerazzurro: vale la pena puntare su di lui?
E’ l’allenatore giusto per l’Inter? Proviamo ad analizzare la situazione.

EUROPA Sì, SPAGNA Nì – L’Athletic Bilbao sta impressionando in Europa, dove è riuscito a eliminare i vice-campioni d’Europa del Manchester United: Sir Alex Ferguson è rimasto sbalordito dalla qualità di gioco, dall’organizzazione e dalla grinta dei ragazzi di Bielsa a cui i suoi uomini non hanno saputo rispondere, nonostante la maggiore esperienza. C’è da dire che probabilmente Rooney e compagni non erano molto stimolati nel giocare una competizione minore dopo aver sfidato il Barcellona a Wembley lo scorso maggio, però l’Athletic ha dominato in lungo e in largo per tutti i 180 minuti degli ottavi di finale, con un Muniain spettacolare e imprendibile. Gli stimoli però sono fondamentali per andare avanti in certe competizioni e a una squadra giovane come quella basca non mancano. Se in Europa però i ragazzi di Bilbao stanno dando spettacolo, in Spagna non è proprio la stessa cosa: una partenza ad handicap, con la prima vittoria arrivata solo alla sesta giornata dopo due pareggi e tre sconfitte, ha influito molto su tutto il percorso del loro campionato e ora gli uomini di Bielsa si trovano solo in undicesima posizione con 38  punti: a 5 dal sesto posto, valido per l’accesso all’Europa League, e a 9 dal quarto, valido per l’accesso in Champions. Altri capitomboli nel corso della stagione, come la sconfitta a Pamplona di quasi un mese fa, hanno poi fatto perdere punti preziosi per la rimonta in chiave piazzamento europeo. Una situazione simile a quella dell’Inter attuale, è c’è da tenere conto che l’Athletic davanti a sé ha squadre come Getafe, Osasuna, Espanyol e Levante che non hanno proprio la stessa qualità della rosa. Al contrario del campionato, però, in Spagna la squadra basca ha fatto molto bene nella Coppa del Re: infatti Bielsa è riuscito a portare i suoi ragazzi in finale, dove affronteranno il Barcellona dei marziani il 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid per un titolo che manca in bacheca da ben 28 anni. Evento che ha scatenato l’entusiasmo nella tifoseria Zurigorriak.

INTER: I PRO e I CONTRO – Esaminata la traiettoria dell’ultimo anno di Bielsa come allenatore per aver un quadro chiaro e veritiero del suo attuale operato e dopo aver scoperto che non è tutto oro quello che luccica, andiamo a vedere quali potrebbero essere i pro e i contro dell’allenatore argentino all’Inter.

PRO

- GRAN PROFESSIONISTA Bielsa è un grandissimo professionista e fanatico del calcio: studia le partite nei minimi dettagli, apportando decine e decine di schemi studiati in allenamento, che memorizza quotidianamente con il suo staff sul proprio computer per organizzare il lavoro. Durante i suoi allenamenti divide la rosa in gruppi, di solito difensori e attaccanti, e ogni gruppo prova decine e decine di schemi differenti sia in fase di attacco che di difesa. Come la maggior parte dei più grandi allenatori passa le giornate a visionare le partite dei propri rivali: si dice addirittura che quando allenava il Newell’s in Argentina si era fatto installare un videoregistratore sul van con cui andava agli allenamenti per non perdere nemmeno un minuto del proprio tempo.

- MOTIVATORE  Bielsa è un grande motivatore e riesce col suo carattere forte e autoritario a tenere in pugno il gruppo. A volte può sembrare freddo e distaccato, soprattutto negli incontri con la stampa, ma in realtà è un passionale, uno che sia in campo che in allenamento dà il 200% per motivare e caricare i suoi giocatori, ha un carisma travolgente. Non a caso è stato soprannominato El Loco. Allo stesso tempo è molto esigente con i giocatori e negli allenamenti ne corregge anche i minimi errori. Gli allenatori con questo stampo all’Inter, un club “pazzo” e sanguigno come lui, hanno avuto sempre successo.

- CALCIO SPETTACOLO Le squadre solitamente giocano un grande calcio, molto intenso e spettacolare, con l’applicazione di molti schemi studiati in allenamento. Per poter esaltare i frutti del suo lavoro Bielsa di solito preferisce lo schema 3-3-1-3 ma in Europa usa più il 4-3-3: una variazione dovuta al fatto che molte squadre nelle competizioni Uefa giocano col 4-2-3-1, quindi ha bisogno di un difensore in più per contrastare i numerosi giocatori d’attacco avversari. E’ uno scopritore di talenti e sa valorizzare i giovani, in modo che questi possano esprimere al meglio le proprie qualità senza troppe pressioni.

- PERSONA SCHIETTA E LEALE Bielsa è un uomo tutto d’un pezzo: è pazzo ma nel senso buono del termine. E’ una persona sincera e schietta coi propri giocatori, con cui non usa giri di parole, e anche con le società con cui lavora. La scorsa estate, per esempio, non è approdato all’Inter perché ormai aveva dato la sua parola all’Athletic Bilbao: qualità che piano piano si sta perdendo al giorno d’oggi. Lo scorso anno si è dimesso dall’incarico di CT del Cile per dissidi con  l’associazione di calcio cilena: è uno che sa quello che vuole, che rispetta ma si fa anche rispettare.

CONTRO

- HA BISOGNO DI SQUADRE GIOVANI Bielsa pretende molto dai suoi giocatori, anche dal punto di vista fisico: le sue squadre corrono tanto e praticano un pressing asfissiante. Questo porta a un gran dispendio di energie e non è un caso che i risultati migliori della sua carriera li ha ottenuti con squadre giovani: l’Argentina dell’oro olimpico ad Atene nel 2004, il Cile del Mondiale 2010, l’Athletic di adesso.
Il che non sarebbe il massimo per l’Inter perché i nerazzurri hanno una rosa vecchia: è vero che in estate si farà mercato e alcuni veterani probabilmente verranno venduti o svincolati, è vero che verrà data fiducia ad alcuni ragazzi, ma non si può nemmeno fare una rivoluzione totale e cambiare più dei due terzi della squadra. E se si ha la qualità ma non la freschezza con Bielsa si rischia il fallimento, come l’Argentina al mondiale del 2002: ottima squadra per il valore dei giocatori, ma già troppo vecchia per la sua filosofia calcistica.

- HA BISOGNO DI TEMPO PER OTTENERE RISULTATI  L’Athletic ora sta impressionando mezza Europa, ma a inizio stagione ha stentato molto a decollare e la panchina di Bielsa dopo i 2 punti in 5 giornate all’inizio della Liga è stata seriamente a rischio. Il suo calcio è spettacolare ma complesso da apprendere e quindi necessita di tempo perché i giocatori assimilino i suoi metodi e i suoi schemi. In un campionato come quello italiano e in una società come l’Inter, dove gli allenatori non godono di fiducia infinita e la pazienza è poca, questo potrebbe portare a dei problemi.

- NON HA UN  DNA DA VINCENTE Gran maestro di calcio, gran professionista, grande persona ma probabilmente non uno col dna da vincente. Le sue squadre hanno spesso impressionato ma hanno raccolto poco in rapporto a quanto prodotto: nel suo palmares spiccano solo un oro olimpico con l’Argentina nel 2004 e due campionati argentini coi Newell’s Old Boys di Rosario risalenti a 20 anni fa. In mezzo tanto spettacolo ma poca concretezza, con qualche fallimento illustre.

- NON E’ UN GRAN COMUNICATORE  E’ vero che per un allenatore contano più la sapienza tattica e tecnica e il carisma, ma la comunicazione nel calcio moderno è importante se non fondamentale, specie in club di spicco come l'Inter. Avere un allenatore che sa comunicare costruisce quasi metà del successo: Mourinho e Guardiola, pur essendo molto diversi, fanno scuola. Un allenatore bravo nella comunicazione sposta la pressione e l’attenzione su di sé togliendola alla squadra e motiva i tifosi e l’ambiente. In più rinforza il marketing e attira gli sponsor, fondamentali nel calcio di oggi. Non ultimo, difende la squadra dagli attacchi dei giornalisti : cosa fondamentale per un allenatore alla guida dell’Inter che notoriamente non godo proprio di buona stampa. Bielsa durante le conferenze tende a dare risposte lunghe, filosofiche e con un tono di voce quasi sommesso. E mentre fa ciò, mai uno sguardo verso i giornalisti: sguardo fisso nel vuoto appena sotto il microfono. Un modo di comunicare rispettabile ma non certo molto efficace. L’Inter ha bisogno di gente carismatica anche in sala stampa.

E’ DA INTER?  Analizzando quindi i suoi pregi e difetti e vedendo la traiettoria della sua carriera si può dire sicuramente che Bielsa è sì un grandissimo allenatore, e sicuramente un maestro di calcio, ma ha delle caratteristiche che non sono compatibili al 100% con quelle dell’Inter. Stramaccioni in quel poco che ha mostrato al grande pubblico del calcio – sia con la prima squadra che con la Primavera- ha mostrato carisma, intelligenza, leadership, determinazione, professionalità, preparazione tecnico-tattica, grande rispetto per il club e voglia di fare bene: è proprio il caso di andare a rischiare con un allenatore sì bravo ma anche molto particolare e togliere la fiducia a un ragazzo promettente come Strama? C’e’ da riflettere, e non poco. E poi si sa, quando c’è da riempire le pagine di qualche giornale parlare di panchine roventi fa sempre vendere qualche copia in più.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 09 aprile 2012 alle 15:30 / Fonte: Francesca Ceciarini da Madrid
Autore: Francesca Ceciarini
vedi letture
Print