Armando Madonna, tecnico della Primavera dell'Inter, parla ai giornalisti presenti al 'Breda', compreso l'inviato di FcInterNews.it, per analizzare la battuta d'arresto in campionato contro il Torino. 

Come commenta questa sconfitta che riapre la corsa al secondo posto?
"Non sto a guardare quello che riapre, non guardavo la classifica neanche quando eravamo settimi. Quando abbiamo incontrato il Torino all'andata abbiamo perso ed eravamo settimi a nove punti da loro. Adesso, nonostante la sconfitta, siamo sei punti sopra mancano due partite. Se facciamo quel ragionamento è ovvio che la classifica è buona. Però io guardo la crescita di questi ragazzi. Oggi non abbiamo approcciato bene l'incontro, non siamo riusciti a prendere la partita in mano e siamo andati in difficoltà soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo siamo stati un po' disordinati ma abbiamo tenuto bene il campo e abbiamo provato ad aggredirli. Hanno dato tutto, ma se non si fa dall'inizio è dura con tutti giocarsi la partita". 

Tre sconfitte su tre con il Torino, è diventata una bestia nera insieme alla Fiorentina. I risultati negativi possono creare un blocco mentale?
"Per me non c'entra niente la Fiorentina o Torino, sono i momenti in cui li trovi. Chiaro che stiamo parlando di due squadre forti, e che se non vengono affrontate stando bene fisicamente e giocando con intelligenza diventa dura. Non è questione di Torino, non abbiamo approcciato bene. Poteva capitare anche contro il Chievo. Ultimamente non reggiamo per tutti i 90', dobbiamo probabilmente rifiatare un po', soprattutto mentalmente. Dopo aver fatto questa rincorsa ed aver visto di avere tutti quei punti di vantaggio, probabilmente viene dentro l'inconscio del giocatore l'idea di rilassarsi che noi però non possiamo assolutamente permetterci giocando contro queste squadre, che sia la Fiorentina o il Torino".

FcIN - Questa rilassatezza mentale o fisica? Abbiamo visto dei singoli in difficoltà, soprattutto in attacco. Magari Colidio e Salcedo avrebbero bisogno di tirare il fiato...
"Sì, per me è più una questione mentale. Logico che alla fine arriviamo a giocare 45, 46 partite a stagione e non è facile. Credo che sia un fattore anche mentale nel senso che ti rilassi quando ottieni i risultati, ma bisogna prendersi l'abitudine di vincere sempre. Non è facile, ma se vuoi giocare in una squadra come l'Inter devi averla, che sia la Primavera o la Prima squadra".

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Sezione: Giovanili / Data: Sab 11 maggio 2019 alle 15:42 / Fonte: dall'inviato Mattia Zangari
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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