Il capitano dell'Inter, Mauro Icardi, è stato intervistato in esclusiva alla televisione di casa. L'argentino, rimasto ad Appiano anche durante questa pausa perché non convocato da Sampaoli, parla dei suoi gol dopo aver raggiunto quota 100 con la casacca nerazzurra: "Ho fatto 100 gol con la maglia dell'Inter. L'area di rigore è la zona dove mi trovo meglio, sono un attaccante e devo fare gol. Quella è la mia casa".

INTER-MILAN 3-2 - "Il secondo gol nel derby è stato una cosa diversa, ho avuto la fortuna di non prenderla benissimo ed è andata sull'altro palo. Una volta ho segnato in rovesciata, ma me l'hanno annullato. Devo provare a farne uno così per aggiungerlo alla mia lista. Mi capita di fare gol identici poiché faccio dei movimenti a ripetizione e, di conseguenza, capita di fare gol simili tra loro".

INTER-JUVENTUS 2-1 - "Bello segnare di testa contro la Juve. Era una partita difficile, poi è arrivata questa palla alta, anche un po' bagnata, ed è stato un bellissimo gol. Lo stesso contro il Frosinone: dovevamo vincere in un match complicato e con quella rete siamo arrivati ai tre punti".

I RIGORI - "Il rigore? E' una responsabilità, tutta la squadra dipende da un mio tiro. Sono abituato ad essere sotto pressione, a guardare il portiere... tante cose capitano in quel momento. Sicuramente, una cosa che mi contraddistingue è il non essere condizionato dall'ambiente. E questo mi aiuta tantissimo. Il cucchiaio? E' un po' un rischio, i portieri ci studiano. Io guardo il portiere quasi fino alla fine e se sbaglio anche per un secondo poi posso fallire. Ricordo quello del 2-2 al San Paolo di qualche anno fa: andò bene. Bella responsabilità anche il terzo gol al Milan. In quei momenti ci sono tantissime persone che aspettano un tuo gol ed è stato spettacolare, per questo ho mostrato la maglia: per coinvolgere il pubblico".

FIORENTINA E SAMPDORIA - "Nel gol con la Fiorentina dell'anno passato, invece, ho fatto qualcosa di diverso. La palla era rimasta lì, ho fatto un altro dribbling ed è uscito fuori un gol diverso visto che di solito calcio subito in porta. Il tacco con la Samp? L'ho pensato subito. Ho spostato il pallone sul destro e ho segnato. Per fortuna, perché poi rivedendolo alla tv mi sono accorto che avevo Rafinha tutto solo da poter servire...".

S'IMPARA SEMPRE - "Sono migliorato in tante cose. In particolare, sono più sereno in campo rispetto all'inizio. In questo modo sei più tranquillo, più agile nel pensare. E poi non si smette mai di imparare. Io ho 25 anni e ho ancora un margine molto ampio per crescere. Accetto sempre i consigli di compagni e allenatori per questo motivo. Sogno di fare gol in una finale di Champions o di un Mondiale. Insomma, una partita che sia importantissima e che resti nella storia. Un gol importante per me e per la squadra. Ma sono tranquillo, perché so che la gioia di fare gol c'è sempre, anche nelle amichevoli".

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Sezione: Focus / Data: Gio 29 marzo 2018 alle 17:31 / Fonte: InterTV
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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