Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Rafa Benitez ha offerto come sempre spunti interessanti. Ecco qualche stralcio.

Lei non vince uno scudetto dal 2004, mentre Napoli lo sogna da 24 anni: capisce, potrebbe restare per sempre nella storia del Napoli. 
"Non ci si può affermare con un fatturato inferiore agli altri. I numeri si devono analizzare nel contesto. Lo scorso anno abbiamo ottenuto 10 successi esterni, 78 punti e 104 gol: non si può dire che non si è fatto bene. Qui in Italia c’è equilibrio perché Lazio, Inter e Milan sono lì, in Spagna la differenza è più ampia. Dopo quattro anni con Mazzarri e la cessione di Cavani, per quello che abbiamo fatto è come se avessimo vinto. E una bella soddisfazione che ho avuto di recente è stato incrociare alcuni tifosi che mi hanno detto, 'mister, finalmente ora ci divertiamo'".

A proposito di allenatori, non le è sembrato curioso che a San Siro non annunciavano il nome di Mazzarri, prima dell’esonero, per evitargli i fischi? 
"Quando sono arrivato al Chelsea i tifosi non erano contenti. Io ho fatto il mio lavoro da professionista, dando il massimo per la società e alla fine abbiamo vinto l’Europa League, i giocatori erano contenti di seguirmi. Essere troppo agitati trasmette insicurezza. Se i ragazzi ti vedono tranquillo è meglio. Poi ciascuno ha la sua maniera di fare, io provo a dare le soluzioni a un problema facendo l’insegnante e indirizzando i giocatori verso le risposte: insegno loro a pensare". 

A Liverpool, Fernando Torres è stato uno dei suoi giocatori simbolo. Da qualche anno, invece, è involuto: perché? 
"Lo volli io a Liverpool, è un grande giocatore, con Gerrard si trovava senza nemmeno guardarsi, al Chelsea con me ha fatto bene. Non so che fanno altri con lui, ma io so come guidarlo. Ne discussi con Inzaghi tempo fa, e lui me ne parlò bene. Il rendimento di un attaccante dipende anche dalla qualità dei compagni che l’assistono". 

Crede che durerà la nuova esperienza di Balotelli? 
"I tifosi del Liverpool sono fedeli, se lui lavora in campo gli staranno vicino". 

Mourinho è in testa alla Premier col Chelsea, con il quale lei ha vinto l’Europa League due anni fa: ritiene che sia lui il migliore allenatore in assoluto? 
"Io so come lavorano Mourinho, Van Gaal, Guardiola, ma è impossibile dire chi sia il più bravo. E allora cosa dovrei dire di Ancelotti? E’ chiaro che chi vince è sempre il più forte". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 17 novembre 2014 alle 10:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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