Altro che Colo Colo, Juventus, Bayern Monaco o Barcellona. Il cuore di Arturo Vidal batte per il Rodelindo Roman, una piccola società, non ancora professionista, di San Joaquin, la comunità dove è cresciuto il centrocampista. Qui dall’anno scorso tutto è partito da zero. Sono arrivati buoni risultati e oggi la squadra, attualmente in Tercera B, punta alla promozione in Tercera A. In panchina c’è Rodolfo Madrid: tecnico 39enne, ex compagno di squadra del Guerriero, nonché amico fidato di Arturo. E in esclusiva per FcInterNews è proprio l’allenatore cileno a rivelare aneddoti e curiosità riguardanti il numero 22 del Barcellona.

Quanto è importante Arturo per San Joaquin?
“Tantissimo. È un modello per i giocatori, oltre che un simbolo del Rodelindo Roman, proprio perché è il quartiere dal quale ha iniziato a tirare i primi calci al pallone”.

Quando ha visto l’ultima volta Vidal?
“Arturo è stato con noi poco tempo fa, nell’ultima finestra dedicata alle Nazionali. Il Cile non ha giocato per i noti problemi riguardanti il nostro Paese. La Nazionale ha deciso di non viaggiare verso il Perù. E Vidal è stato con noi. Abbiamo pranzato insieme con tutti i componenti del Rodelindo. È stato come sempre d’ispirazione e motivante per i nostri giocatori”.

Che persona è fuori dal terreno di gioco?
“Spontaneo, allegro, generoso, rispettoso. Per noi è davvero un piacere essere nella sua squadra”.

In Italia i rumors sostengono che l’Inter lo voglia. Ne ha parlato con Arturo?
“Questo si dice sempre perché Conte lo considera un gran giocatore. È un allenatore esigente, che fa rendere al meglio i suoi giocatori. Arturo ha sempre manifestato la propria ammirazione per il lavoro esigente del mister italiano”.

Pensa che Vidal possa lasciare il Barcellona? Quale consiglio si sente di dargli?
“Questo non lo so. Arturo ha detto di voler essere importante e di voler lottare giorno dopo giorno per essere titolare nel Barcellona. Credo che alla fine della stagione deciderà cosa fare. L’Inter può essere un club dove trovare tutto ciò che vuole: un allenatore che lo conosce, lo rispetta e lo vuole. In più i nerazzurri hanno costruito un’ottima squadra che può lottare per conquistare titoli. Questo potrebbe sedurre Arturo, anche se nel suo passato c’è la Juventus”.

Pensa che possa giocare ad altissimi livelli ancora per molto tempo?
“Lui è un grande atleta. Si prepara molto bene e possiede una mentalità vincente, da lottatore. Deve giocare a lungo in Europa perché può essere titolare in qualsiasi squadra del Vecchio Continente. E poi realizzare il suo sogno: ritirarsi nel Rodelindo. Speriamo di scalare le classifiche e di entrare nel calcio professionistico”.

C’è un episodio, anche extracalcistico, che vuole raccontarci?
“Quando eravamo compagni di squadra al Colo Colo mi disse di essere certo delle potenzialità di un cavallo. Con dati ottimi, su cui scommettere. Così quasi tutti noi calciatori – nonostante fosse un canterano – ci fidammo e giocammo soldi proprio su quel puledro. Sa come è finita? Le dico solo che non era un cavallo vincente. Anzi successivamente, quando vedemmo Arturo con una bicicletta, iniziammo a scherzare sul fatto che lui non avesse mai giocato nulla. Ma si fosse tenuto i soldi”.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 05 dicembre 2019 alle 16:56
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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