In spagnolo la traduzione di “El segna semper lü”, potrebbe essere “Marca siempre el”. Anche se in realtà basterebbe scrivere Julio Ricardo Cruz e tutti gli appassionati di calcio capirebbero a quale tipo di campione ci stiamo riferendo. El Jardinero, in esclusiva per FcInterNews, difende l’Inter attuale e ricorda con orgoglio il suo passato in nerazzurro.

Due sconfitte e un pareggio. Gli ultimi risultati dell’Inter non sono di certo stati felici.
“Uno quando punta a vincere lo Scudetto, deve provare a vincere tutte le partite. Ma la squadra non sta giocando male, c’è stato un calo, forse dovuto anche all’impegno in Champions, ed è quindi un qualcosa di normale. Ma sinceramente non vedo i nerazzurri così in difficoltà”.

L’Inter resta la favorita per il Tricolore?
“Per me sì, manca ancora tanto tempo. Ma poi ha visto i risultati delle rivali? Il Napoli ha pareggiato a Cagliari. Se punti al Tricolore non puoi allora non vincere contro i sardi. E lo stesso vale per il Milan contro la Salernitana. Non critichiamo eccessivamente l’Inter”.

Lei ha giocato con Inzaghi. Oggi Simone allena l’Inter. Se lo sarebbe mai aspettato?
“Ovviamente allora non pensavo chi avrebbe intrapreso la carriera da tecnico. Da giocatore ha dimostrato tanto, anche se davanti aveva suo fratello Pippo, uno che ha siglato ancora più gol di lui. In quegli anni si parlava più di Filippo che di Simone, ma oggi la situazione si è invertita: è diventato un grande tecnico. E non è un caso che abbia fatto così bene alla Lazio”.

Le piace come mister dell’Inter?
“Certo. Ho fiducia in lui per via dell’ottimo lavoro svolto in biancoceleste, che poi è il motivo per cui oggi guida i nerazzurri”.

Quando giocava, segnava sempre. Che fosse una partita intera o pochi minuti. Nell’Inter attuale gli attaccanti stanno vivendo un periodo realizzativo non particolarmente florido.
“È normale che tutti vogliano un centravanti che segni sempre, come che capitino dei momenti dove questo non accade. È successo anche a me un periodo di partite senza gol. Ma le assicuro una cosa. Appena Lautaro segnerà il primo gol e si sbloccherà, ricomincerà a segnare con continuità. Io ho fiducia in tutti gli attaccanti nerazzurri, sono forti e l’hanno già dimostrato”.

L’avere il posto praticamente assicurato, può influire a livello mentale?
“Nella mia Inter c’erano Vieri, Adriano, Martins, Ibra, Crespo. Noi tutti i giorni ci allenavamo con la voglia di fare bene in allenamento per avere la possibilità di essere titolari o quantomeno di andare in panchina. C’era una competizione sana e importante. Chiunque giocasse era preparato al 100% per farlo. Capisco cosa intenda lei, che magari si possa pensare che gli attaccanti di oggi restino tranquilli perché sanno di giocare. Ma non credo sia così. Lautaro, tanto per dire, è sceso in campo pure parecchie volte con la Nazionale. Il suo, ripeto, è solo un calo momentaneo”.

Tra poco rientrerà Correa.
“Mi spiace si sia infortunato due volte. Al suo esordio con l’Inter aveva fatto benissimo e le sue doti erano già emerse alla Lazio. Quando un giocatore non ha la continuità per via di problemi fisici, non può dimostrare quello di cui è capace. Ma sono certo che quando non sarà più ai box, diverrà una risorsa importante per i nerazzurri”.

La prossima settimana la rivincita col Milan.
“Ho visto l’ultimo Derby. E le dico sinceramente che i nerazzurri non meritavano di perdere, dato che i rossoneri non erano stati i migliori. Ma nel calcio succede anche questo. Ora c’è la possibilità di una nuova sfida, mi auguro che l’Inter possa fare bene”.

L’Inter ha già conquistato la Supercoppa contro la Juventus. E potrebbe ora vincere Coppa Italia e campionato. In uno slancio di ottimismo, la stagione nerazzurra potrebbe essere super.
“L’importante è continuare a fare bene. È chiaro che se dovessero arrivare la vittoria di queste competizioni la stagione sarebbe ottima. Ma aspettiamo l’evoluzione degli eventi, sino alla fine non si può dire niente”.

Qual è il suo ricordo più bello del Derby contro il Milan?
“Il più bello di tutti quelli che ho giocato è quello del 2007. I tifosi si aspettavano tanto. Iniziai in panchina e dopo 11 secondi dal mio ingresso segnai il gol del pareggio. Successivamente ecco un mio assist per la rete vittoria di Ibra”.

È stato più godurioso segnare al Milan o alla Juventus?
“Un’emozione forte in entrambe le situazioni. La rete alla Juve aveva un sapore speciale perché erano più di 10 anni che l’Inter non vinceva a Torino. Fu un’emozione unica, per me e per i tifosi. Ma è sempre bellissimo vincere il Derby d’Italia con la Juventus o la stracittadina col Milan, ancora di più poi se segni un gol decisivo”.

Lei ha giocato con Adriano. Il brasiliano ha un nuovo sogno, che il figlio giochi per l’Inter. Vale lo stesso anche per lei e per il suo Juan Manuel?
“Tutti i calciatori che sono passati per quella bellissima società che è l’Inter, se hanno un figlio professionista, sperano possa indossare pure lui quei colori. Però sa, la vita di un atleta è difficile. Io ho già realizzato un sogno vedendo mio figlio esordire col Banfield. Ora mi auguro che possa continuare la sua carriera. Sarebbe bello vederlo in Europa, soprattutto in Italia. Ma solo il destino sa se indosserà o meno la stessa maglia del padre”.

Non risponda da papà, ma da addetto ai lavori. Juan Manuel può diventare più forte di lei?
“Sono epoche diverse. Lui poteva esordire due anni fa, prima della pandemia, ma ora a 22 anni sta facendo molto bene. Proprio a quell’età mi trasferii in Europa e sono contento perché tanti parlano bene di lui e delle sue qualità. E chi mi conosceva bene, assicura che mio figlio abbia qualcosa di più di quello che avevo io”.

Tra qualche anno quindi la nuova coppia d’attacco dell’Inter potrebbe essere (di nuovo) Cruz-Adriano. Ma con i vostri figli come protagonisti.
“Speriamo, speriamo. Sarebbe stupendo (ride, ndr)”.

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Sezione: Esclusive / Data: Gio 24 febbraio 2022 alle 22:25
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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