Ospite speciale sulla pagina Instagram di FcInternews.it, Alessandro Altobelli ha parlato estesamente di Inter, tra passato, presente e futuro. Ecco le parole di Spillo, che parte parlando del suo look da quarantena: "Guardate in che stato sono, non mi faccio la barba e i capelli da due mesi (ride ndr)".
Come stai vivendo la tua routine?
"Le regole vanno rispettate, l'unico modo per combattere il virus è restare a casa, mettere le mascherine e mantenere le distanze. Io non sono mai uscito di casa negli ultimi due mesi perché voglio campare ancora qualche anno. Ho visto i miei nipoti lunedì, non li vedevo da febbraio. La fase 2? Bisogna stare più attenti di prima".
Tra le cose che ti mancano c'è il calcio?
"In questo momento, l'idea numero uno è di battere il virus e non farsi contagiare. Il calcio lo commento da sempre, lavoro in Qatar da 13 anni, sono tornato in Italia in tempo prima che chiudessero gli aeroporti. Ora leggo che, pian piano, stanno riaprendo le varie attività e così potrà succedere per il calcio. Detto questo, dico che il calcio deve riprendere solo se in sicurezza perché ci sono stati tanti morti. Mi auguro che tutto riprenda, ma oggi contiamo migliaia di morti; ora sono calati i decessi e i contagi perché gli italiani hanno capito che dovevano fare un sacrificio, anche se in ritardo. A porte chiuse si potrebbe giocare, ma in campo c'è il contatto... Come fai?".
Il passaggio alla Juve.
"Anche io piansi... Spero che i tifosi abbiano capito la situazione che si era creata e perché sono andato in bianconero. Non è stato un passaggio diretto, io ho rotto il contratto con l'Inter di un anno, si parlava di qualche miliardo. Sono rimasto senza squadra, sono andato agli Europei, dove ho giocato bene, e al ritorno mi ha chiamato Boniperti per un incontro conoscitivo. Cosa dovevo fare? E voglio dire una cosa: io sono stato un grande professionista, ho fatto 11 campionati nell'Inter, giocando praticamente tutte le partite. Vuol dire che andavo a letto presto".
Irrompe in diretta Beccalossi.
"Numero uno, ha fatto bene a non andare a letto presto (scherza ndr). All'Inter siamo stati insieme 5-6 anni, il Becca per anni è stato uno dei migliori in Italia: era un genio col pallone, nessuno è stato come lui. Quando mi chiedono chi è stato il miglior compagno, non faccio fatica a dire Beccalossi. L'altro giorno, Evaristo ha postato un gol favoloso, come fai a fare certi numeri? Ci trovavamo bene in campo, non studiavamo le cose ma ci venivano naturali".
Da attaccante ad attaccante: cosa faresti nei panni di Lautaro?
"Io lo terrei, è un ragazzo supertitolare e richiesto dalle big. Io starei ancora qualche anno con l'Inter, c'è sempre tempo per andare altrove. Messi lo vuole? Oggi la proprietà dell'Inter si può permettere tutto, quindi dico a Messi: 'vieni in Italia, confrontati con Ronaldo e gioca assieme a Lautaro'. Purtroppo quando c'è una clausola rescissoria, il giocatore è in vendita: la prima cosa che farei, da dirigente, è toglierla".
Lautaro come Altobelli?
"Non facciamo paragoni, sono epoche diverse. Sono il secondo marcatore dell'Inter di tutti i tempi, l'ho scritto anche sui social qualche giorno fa. E oggi si fanno passare giocatori che fanno 15 gol a stagione come fenomeni... Io non ho mai baciato la maglia, ma i migliori anni li ho dati all'Inter".
La Coppa Uefa contro il Real Madrid.
"A dire la verità, il Real era forte: loro erano in grado di ribaltare il risultato sempre. Noi non ce l'abbiamo fatta dopo il 2-0 al Bernabeu, ci sta perdere contro loro. I rimpianti sono altri, quando abbiamo perso con squadre più scarse del Real. Il calcio è questo, bisogna accettare anche le sconfitte".
Lo scudetto del 1980.
"Io ho fatto 11 anni nell'Inter, ne ho giocati 4 a Brescia e ho militato al Latina: sono orgoglioso del mio comportamento e lo rivendico, anche negli anni difficili del calcio italiano. Noi dormivamo sereni quando ci sono stati i primi arresti (per il calcioscommesse ndr)".
Che emozione hai provato nel vedere tuo figlio con la maglia dell'Inter?
"Il massimo della goduria, ma capivo anche la sua situazione non facile. Un paragone troppo forte e gente ignorante che pensa nelle raccomandazioni. Il calcio ti propone esame ogni giorno: se sei un asino, non vai da nessuna parte. Se il calcio fosse fatto di 'spinte', giocherebbero i figli dei politici. Mio figlio non giocava male, ma ha dovuto fare i conti con questi tifosi. Ha fatto la preparazione con Cuper e Lippi, era in panchina in Champions in una partita che poteva cambiare la sua carriera. Ha esordito in Coppa Italia, poi ha fatto carriera in Serie B".
Tra i maggiori rimpianti hai quello di non aver giocato con il miglior Rummenigge?
"Non ho rimpianti, ho accettato tutto quello che ho ottenuto. Ho dato tutto per ogni squadra, tante volte quel tutto era poco, altre normale. Devo dire che Kalle aveva dei valori immensi, noi abbiamo imparato tanto da lui e viceversa. Non sono stato lì a pensare che fosse arrivato tardi, i tifosi hanno capito che giocatore era. Lo sento tutti i giorni".
Hai parlato con Rummenigge del riscatto di Perisic da parte del Bayern Monaco?
"Non parliamo di quello quandi ci sentiamo. Perisic l'ho visto a gennaio, durante la preparazione invernale in Qatar del Bayern Monaco. E' innamorato dell'Inter, sa che ha fatto qualche errore ma è un grande giocatore. Gestito in un'altra maniera è un grande".
Ti sarebbe piaciuto giocare in questa Inter?
"No, ho giocato in un'Inter forte, quella è la mia Inter. Ora lasciamo giocare quelli che ci sono".
L'Inter può tornare a vincere presto?
"Marotta e Conte sono al primo anno; sono stati ceduti i tre migliori - Perisic, Icardi e Nainggolan - e faccio ancora fatica a credere che li abbiamo ceduti. Ma ora ci stiamo avvicinando alla Juve, penso che nel giro di poco l'Inter tornerà a essere la squadra che vince".
Chi vedresti bene all'Inter?
"Mi piacciono Tonali e Zaniolo, due giocatori che vorrei da noi. Sono giovani e già nel giro della Nazionale. Mi auguro che Tonali arrivi all'Inter, invece Zaniolo è un rimpianto. Lo abbiamo ceduto per prendere Nainggolan".
Cosa ne pensi di Tolisso?
"Guardando il nostro centrocampo, con Sensi, Barella, Vecino, Brozovic ed Eriksen, vedo giocatori forti; io correrei ai ripari in altri reparti prendendo i migliori. Ad esempio, non sostituirei mai Lautaro".
Quanto conta lo zoccolo duro italiano per vincere?
"I giocatori che vengono dai nostri vivai, italiani, sono quelli che danno di più. La Juve, non a caso, ha sempre avuto una base solida di italiani; poi quando prendono stranieri, vanno su giocatori che hanno già giocato in Europa. Io mi concentrerei sugli italiani, da Chiesa a Castrovilli".
Milinkovic-Savic.
"Lui e Luis Alberto li prenderei, li conosciamo bene: sono due fenomeni che hanno cambiato la Lazio".
Perché l'Inter non ti chiama per fare il dirigente?
"L'Inter ha un sacco di dirigenti bravi, non ha bisogno né di me né di altri ex".
Bordon.
"Oltre a essere stato un grande portiere, è un amico, un grande uomo".
Cosa si dice su Qatar 2022?
"Mancano ancora due anni, tra l'altro si giocherà a novembre. Posso garantire che hanno fatto dei lavori straordinari, tra cui alberghi e strutture nuove".
Hai spiegato ai giovani dell'Inter chi è Altobelli?
"Lo sanno, oggi con Youtube vanno a vedere i filmati. Infatti mi chiedevano se fossi io quello dei video, erano spaventati. Ho fatto 300 gol in carriera, ben distribuiti: 56 in Coppa Italia. Sono ancora il miglior marcatore europeo dell'Inter, il secondo dietro Inzaghi anche se lui ha fatto il quadruplo delle presenze".
Nazionale.
"Abbiamo giocato nell'86 col Guadalajara un'amichevole, c'era la terna arbitrale e segnai tre gol. Se mi assegnano quella tripletta, avvicino Riva nella classifica dei cannonieri azzurri".
Ti hanno tolto un Pallone d'oro?
"Per i miei tifosi anche 2-3 (ride ndr). Io ho sempre detto che non ero più forte di nessuno e che nessuno era più forte di me".
La maglia dell'Inter col numero 60 regalata da Icardi.
"Me l'ha regalata lui. Noi giudichiamo i giocatori per quello che hanno fatto in campo e lì ha fatto tantissimi gol. Poi ha buttato via quella fiducia che tutti i tifosi avevano in lui. Ha fatto delle scelte sbagliate. Però quando ho fatto gli 'anta' mi ha mandato la maglia, è stato gentile".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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