Nulla potrà sporcare questa annata, questa festa. Nulla. Ci stano provando in ogni modo - volontariamente e involontariamente - ma l'estasi per la seconda stella e per come è arrivata sovrasta ogni cosa. Prima nauseanti attacchi esterni, poi i problemi interni: ai detrattori non sembrava vero poter trovare l'ennesimo appiglio per innescare polemiche ad hoc, ma niente da fare. Il popolo nerazzurro gode dopo mesi di dominio.

No, non è voglia di nascondere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla. Conosciamo alla perfezione la partita che si sta disputando sul terreno della proprietà, tra Suning e Oaktree. Zhang ha sbandato con quel comunicato alla vigilia di Inter-Lazio, denotando un tumulto interiore parecchio forte dovuto allo scossone proprio quando l'accordo con Pimco veniva dato per fatto. A smorzare il fuoco sono arrivate le parole dei protagonisti: da Marotta a Zanetti passando per lo stesso Inzaghi. Tutti loro hanno rassicurato e si sono in qualche modo presi la responsabilità di dire ai tifosi di non temere ridimensionamenti di sorta: l'Inter continuerà a competere per il vertice, Suning o non Suning.

Il pegno va pagato, inutile girarci attorno. Ma la clessidra indica in maniera lampante il tempo che sta per scadere e, ragionevolmente, Zhang perderà il club. Quello che non scade mai, invece, è l'amore del popolo interista per la squadra. E questo, per dirla nei termini  consoni all'argomento, è decisamente l'asset più importante fra tutti. Romanticamente e non solo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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