Beppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato nel post-partita ai microfoni di SportMediaset. Inizio d'intervista con riferimento al bilancio di una stagione lunghissima, che Marotta commenta così: "Il bilancio finale è di una stagione molto ricca e pesante. Aver giocato la partita numero 63 è qualcosa di straordinario nel mondo del calcio. Abbiamo giocato 21 partite in più rispetto alle concorrenti. Mettiamo in archivio una stagione che ci ha visto protagonisti in Italia e all'estero. Arrivare secondi non significa aver fallito, dobbiamo sempre dare il massimo ed è sempre stato dato. Alcune volte ci sono avversarie più in forma di noi. Ma questa stagione deve essere considerata positiva".

Si sente di garantire ai tifosi un rafforzamento della rosa?
"Inter è una grande società, ha una grande storia. Vogliamo tutelare il patrimonio e l'anno prossimo vogliamo giocare tutte le competizione da protagonisti. E' chiaro che vogliamo rinforzarci, poi dipende anche dalle concorrenti. Stiamo vedendo un mercato frizzante delle concorrenti, noi saremo competitivi. Abbiamo fatto alcune operazioni e siamo entusiasti dei nuovi e di Chivu, che ha dimostrato di avere grandi competenze. Ora vacanze e affronteremo al meglio la stagione".

Lautaro ha usato parole durissime poco fa. Un messaggio verso qualcuno?
"Ribadisco anzitutto che arrivare secondi non è un fallimento nello sport. Tante nostre concorrenti non ci sono riuscite. L'intervento di Lautaro, fatto anche a caldo, è significativo del ruolo del capitano che deve coordinare una volontà della squadra di dare sempre il massimo e perseguire il senso d'appartenenza. Un giocatore, quando manifesterà la volontà di andare via, la porta verrà spalancato. Questo discorso è riferito a Calhanoglu, a cui parleremo in modo esplicito nella prossima settimana. Se si sceglieranno due strade diverse, lo faremo. Adesso non ci sono i presupposti. Lautaro si riferisce al fatto di dare sempre il massimo in uno sport di squadra".

Sezione: Focus / Data: Lun 30 giugno 2025 alle 23:54
Autore: Niccolò Anfosso
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