Il 5-0 è ancora una ferita apertissima e siamo tutti ancora sotto choc per quanto accaduto in finale di Champions. Non è ancora chiaro se questo Mondiale per Club in realtà è da considerare come l’ultimo atto di una stagione infinita o come l’inizio di un nuovo capitolo.

Certo, battere il modestissimo Urawa Reds all’ultimo respiro, in rimonta, non è il massimo, ma va detto che è roba tipicamente da Inter. Certo, il gioco non è scintillante, ma la verità è che per occasioni create contro Monterrey e Urawa l’Inter di Chivu avrebbe meritato 6 punti. Due vittorie su due. Questo è innegabile pur non essendo al 100% della forma.

Bisogna anche analizzare il contesto. L’Inter ha vissuto tre settimane folli, perdendo scudetto e Champions negli ultimi 90 minuti, ha cambiato allenatore. Contro l’Urawa Reds Chivu non aveva a disposizione Pavard, Bisseck, Calhanoglu, Dumfries, Frattesi, Zielinski e Thuram.

Ci sono volti nuovi Luis Henrique, Sucic ma anche Carboni e i fratelli Esposito, che hanno bisogno di tempo per inserirsi. La condizione fisica è quella che è e diverse squadre europee stanno faticando contro squadre di ogni continente, in particolare con le sudamericane.

Il format è nuovo per tutti e il Mondiale per Club, tanto snobbato in Italia, nel corso degli anni aumenterà il suo appeal e ci renderemo conto della difficoltà di un torneo con mille imprevisti.

Se preferite vedere il bicchiere mezzo vuoto, fate pure. C’è anche tanto di buono e positivo. A partire dal coraggio di Chivu nel prendere alcune scelte, dal 3-4-2-1 ai cambi durante la partita in corso, fino alla voglia di una squadra che non ha mollato nonostante tutto.

A questa squadra manca ancora qualcosa e bisognerà passerà dal mercato. Ma ora è il momento ancora del campo. Con il River l’Inter avrà due risultati su tre per accedere agli ottavi. Un appuntamento da non fallire.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 23 giugno 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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