L'Inter trova i tre punti con il guizzo di Valentin Carboni dopo un pomeriggio difficile a Seattle, con una grande sofferenza e tanta difficoltà per concretizzare le numerose palle gol.

Il primo tempo è stato davvero negativo sotto molteplici punti di vista. Conduzione palla monotona e monotematica, tanti suggerimenti orizzontali, trasmissioni all'indietro per ricominciare un'azione che finisce molto spesso con cross fuori portata per gli attaccanti, oppure completamente fuori misura. All'Inter, si sa, mancano pedine in grado di creare in zona grigia quelle possibilità offensivamente interessanti, ma la prevedibilità annotata nel corso dei primi 47' di gioco è stata oggettivamente lampante.

Campanello d'allarme? Ok gli esordi, qualche giocatore fuori condizione, ma la metodologia applicativa è apparsa la solita. Leziosi e prevedibili, i nerazzurri dominano sul piano del possesso, ma la fotografia risultatistica appare fine a se stessa. Gli avversari sono stati efficienti nell'unico approccio offensivo, dando tra l'altro la sensazione (seppur con grossi limiti tecnici) di potersi rendere insidiosi in caso di accelerazioni estemporanee.

Il canovaccio non cambia anche nel corso della ripresa. Troppa leggerezza nel possesso esecutivo. Serve un'immensa magia di Lautaro Martinez (con una rovesciata strabiliante) per riacciuffare una partita che sembrava sprofondare sulla sponda avversaria. Ed è proprio il timbro del Toro a fornire ai nerazzurri maggior slancio nella fase propositiva. In queste due partite si è racchiuso un minimo comune denominatore: idee moderne, riaggressione, rapidità nelle scelte, ma anche quel fardello psicologico che sembra pesare ancora nella testa di qualche giocatore importante.

Nella ripresa si sono visti anche diversi volti nuovi, tra i quali proprio Valentin Carboni, che è entrato davvero molto bene ed è stato freddo e decisivo con il piattone destro che può mutare il corso degli eventi nella competizione. Un buon auspicio per il prosieguo del torneo, ma non solo.

Le difficoltà sono state tante, ma la vittoria è stata complessivamente meritata.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 giugno 2025 alle 00:00
Autore: Niccolò Anfosso
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