“Arrivare all’obiettivo che tutti conoscono”. Quest’oggi Steven Zhang è stato molto chiaro, ribadendo ancora una volta come “cercare di vincere e impegnarsi a farlo”, sia “la priorità più importante” della sua Inter.

Un discorso da Presidente. Ma anche da tifoso. Da chi vuole vedere i frutti dei propri investimenti. Sia ovviamente per un ritorno economico, sia per regalare (e regalarsi) a ogni supporter della Beneamata i successi che meritano.

Non è la prima volta che il Presidente dei nerazzurri utilizza frasi di questo tipo. Quello “schiacceremo tutti, in campo e fuori”, pronunciato alla cena di Natale del 2018, era stato di fatto il preludio a una imminente crescita dell’Inter. Nella rosa – gli arrivi di Conte e Lukaku la dimostrazione lampante – e nei risultati, vedi secondo posto in classifica e finale europea della scorsa stagione.

Ma oggi – giustamente – si deve pensare allo step successivo. Per un trionfo e una Coppa alzata al cielo che mancano tremendamente da troppo tempo al popolo nerazzurro. Sinceramente quest’annata non è cominciata come quella precedente. È vero che nessuna squadra ha messo sotto l’Inter. Ma è altrettanto vero che sconfitte o non vittorie con squadre sulla carta nettamente più deboli, possono pesare. Alla lunga in campionato e a breve termine in Champions. Certo, le attenuanti ci sono. Infortuni a parte, avere sei giocatori positivi al coronavirus non era preventivabile, né prevedibile. Come il fatto che praticamente in ogni partita ci sia un torto arbitrale più o meno pesante. Un qualcosa di inaccettabile in epoca Var.

Non si sono voluti creare gli alibi. Giustamente, aggiungo. Anche se io avrei comunque fatto presente la situazione, per non far passare in cavalleria errori che possono compromettere partite, stagioni e carriere. Del mani di Ghiglione in Genoa-Inter non ne ha parlato praticamente nessuno. Né i media che hanno trasmesso la partita, né giornali e tv nei giorni successivi. E anche questo non è ammissibile. Per un rigore così netto – a prescindere dal risultato – in altre occasioni si sarebbero fatti processi e trasmissioni. In questa silenzio tombale.

Ma guardiamo avanti, imparando dagli errori del passato. Roma non è stata costruita in un giorno. Stesso discorso per tutte le grandi squadre che hanno vinto qualcosa. Ma siccome si deve arrivare lì, che questo percorso iniziato in salita, diventi pianeggiante e poi il più in discesa possibile.

Anche eventualmente senza Romelu. Chi scenderà in campo contro il Parma ha tutte le qualità per ottenere i tre punti. E lo stesso deve valere per Madrid. Ci sono riusciti i terribili ragazzini dello Shakhtar Donetsk. Perché l’Inter, costruita per vincere, non può espugnare Valdebebas?

Dalle parole ai fatti, come si auspica il Presidente. E tutti i tifosi della Beneamata.

VIDEO - ACCADDE OGGI - 29/10/2009: PAZZA INTER, DAL 4-0 AL 4-3 COL PALERMO. MA MILITO C'E' SEMPRE

Sezione: Editoriale / Data: Ven 30 ottobre 2020 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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