Dopo Cassano e i presunti battibecchi con lo spogliatoio, c'è un altro caso di prostituzione intellettuale al quale nessuno ha fatto caso. Il 31 gennaio 2012, l'Inter acquista in prestito con diritto di riscatto dal Porto Fredy Guarin. Il colombiano arriva infortunato, non gioca inizialmente per una lesione al polpaccio non ancora guarita. Ma i nerazzurri credono in lui, lo comprano e lo aspettano. Dopo 2 mesi, Guarin esordisce a S. Siro. Inter-Genoa, grande prestazione, ottima corsa e un coro unanime: non è ancora al massimo della forma, quando lo diventerà, cosa farà?

Giornata dopo giornata raccoglie consensi, tanto che la dirigenza nerazzurra decide di effettuare il riscatto ad una cifra adeguata per il valore del calciatore. Sorge però un dubbio. Durante quest'estate, la parola top player è stato spesso utilizzata, forse a sproposito molte volte, cucita addosso ad ogni calciatore ma mai al colombiano. E' soltanto una casualità? Vediamola così, perché Guarin ha continuato a stupire anche durante queste prime uscite ufficiali. Il primo gol con la maglia nerazzurra nel Trofeo Tim, la prima rete (e che rete, viene da aggiungere...) contro il Vaslui in Europa League, tante belle giocate contro il Pescara e contro la Roma. 

Definirlo top player forse è esagerato (per voi...), perché qui all'Inter si commettono soltanto errori e mai operazioni buone. Si sottolineano le scelte sbagliate, le cessioni illustri, ma i grandi acquisti, le cose giuste, solitamente, non si sottolineano...

Twitter - @RiccardoGatto1

Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 settembre 2012 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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