Sono sempre stato fiducioso e ottimista e ho sempre dato fiducia cieca a Thohir e al suo operato contro tutto e contro tutti. Ora però sono davvero preoccupato. Ho letto molto bene quello che ha scritto il Corriere della Sera e, data la mia ignoranza in materia economico-finanziaria, mi sono fatto “tradurre” e spiegare il pezzo (e la situazione...) da chi in materia invece ha una certa dimestichezza. 

Ne viene fuori che forse vivevo in un mondo delle favole, un mondo in cui gli asini volano e sono proprio belli da vedere. Insomma il quadro è quantomeno grottesco. C’è chi mi ha detto: “Scusa, ma non ti sei accorto che l’Inter in due anni non ha evidenziato nessun pogresso a livello economico e d’investimenti?”. Per me la lingua continua a essere difficile da comprendere, per questo mi ci butto d’impegno, faccio domande su domande, alcune degne del miglior alunno di prima elementare. Arrivo al dunque e chiedo: “Insomma dobbiamo preoccuparci?”. Risposta: “Penso proprio che tranquillo tu da interista che tiene al club non lo possa essere”. Ok iniziamo con il panico, poi passiamo alla rabbia e alla preoccupazione.

In effetti anche i più sempliciotti e ingenui (e io appartengo a questa categoria di ignari e illusi sognatori) si erano resi conto che qualcosa di “strano” c’era, ma tutto poteva essere giustificato dalla “nuova mentalità” imprenditoriale dell’Inter tanto lontana dalla nostra abitudine quanto quindi non facilmente interpretabile. Quindi via, poche domande e spallucce davanti ai dubbi sollevati da terzi. Però forse è ora di chiedere spiegazioni al presidente Thohir. Di Moratti conoscevamo tutto, pregi e difetti ma sempre con la chiarezza e la genuinità davanti a tutto. Ora tocca a Thohir concedersi e raccontare la sua verità. Non si può tacere, c’è il dovere di spiegare ai tifosi dell’Inter cosa sta succedendo. I tifosi hanno il diritto di sapere, soprattutto dopo le indecenti ultime tre stagioni. Va bene sopportare la squadra che gioca male, va bene aspettare tempi migliori ma non va bene essere presi in giro.

Non sarà sicuramente così, io continuo a volerlo credere. Ieri Bolingbroke ha assicurato davanti a tutti che Mancini avrà l’anno prossimo una squadra competitiva. Alla luce di quello che ho letto non riesco proprio a capire come sia possibile. Ripeto, spero di non aver capito nulla di quello che sta succedendo, spero di sbagliarmi e spero che domani Thohir si presenti davanti ai microfoni e dica qualcosa che possa spiegare alla gente la situazione e fugare ogni tipo di dubbio e preoccupazione. Anche perché se non si costruisce una squadra all’altezza già quest’anno Mancini non solo lascerebbe il nuovo progetto Inter ma sarebbe più che giustificato. Si deve investire ma si deve anche cedere e a questo punto mi chiedo: chi lo deve fare? Chi è il punto di riferimento dell’Inter? Chi ne ha l’effettiva proprietà?

L’Inter per ora tace, Thohir in quanto Inter pure. Aspetto fiducioso un intervento del presidente che evidenzi la mia ignoranza in materia e inchiodi al muro le mie perplessità. Ne sarei molto felice. Thohir, spiegaci per favore.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 maggio 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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