L’ho scritto più volte. Tra l’altro anche prima del Derby di andata. Ma torno a ripetermi, in modo tale da poter impostare nuovamente il mio discorso. Il calcio è pieno di sorprese, miracoli e risultati imprevisti e imprevedibili. Ma resto fermamente convinto che normalmente la squadra più forte abbia la meglio su quella inferiore. Attenzione però a considerare plurimi aspetti – e qui entrano in gioco meccanismi non solo calcistici -. Ovviamente non contano solo le capacità tecnico-tattiche, altrimenti davvero potremmo godere di team invincibili. Ma si devono considerare, tra gli altri, anche elementi psicologici e di forma. È fondamentale preparare bene una partita. Anzi, sono fermamente convinto che l’approccio al match sia determinante per portare a casa la vittoria.

Se si entra in campo con la giusta concentrazione, determinazione, abnegazione e voglia di fare – e ovviamente si è nelle migliori condizioni fisiche, unite alle capacità tattiche – la squadra più forte batterà al 99,99% quella più debole. Questo semplicemente perché a parità di skills, i migliori vincono. Succede nel lungo periodo, nell’arco delle svariate competizioni. Come in 90 minuti e poco più, durante un solo incontro. Certo, capita anche che tartaruga batta sulla corsa la lepre. Ma in tale caso era stato sottovalutato il proprio avversario. Con la boria e il voler farsi belli senza aver conquistato ancora nulla. Ecco: l’Inter di Conte sta disputando un grandissimo campionato. Si devono solo applaudire i giocatori per quanto realizzato oggi nella massima serie. Ma guai a sentirsi arrivati. I nerazzurri non hanno vinto nulla. Non credo che con Conte si ricada nelle passate vecchie abitudine e mi auguro per i sostenitori della Beneamata che quel sogno di poter competere sino alla fine per il Tricolore possa essere quantomeno cullato sino al termine della stagione. Ma prima devono essere ancora superati vari step.

Giustamente il mister salentino parla sempre di percorso. Ecco, dato che – classifica alla mano - l’Inter è nettamente più forte del Milan, quello più attuale è di conquistare i tre punti contro i rivali meneghini. Con oltretutto, il sogno nerazzurro di arrivare lontano, che oscuri la ricerca della salvezza stagionale, proprio grazie solo al Derby, dei rossoneri. In campo contano i calciatori, non la classifica o gli stipendi. Per questo, in via teorica, gli interisti devono essere ottimismi, che è diverso da superbi e altezzosi. Essere sicuri della propria forza non è da arroganti e prepotenti, ma una qualità da dimostrare, ancora una volta, sul verde. Solo lì si può decidere per domenica sera il padrone di Milano.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 febbraio 2020 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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