L'angoscia, la paura, la crisi, l'ecatombe. Tutto svanito grazie alle capocciate di De Vrij e Bastoni. L'Inter si sveglia, e il ricordo del Sassuolo e del Tardini (almeno per 80 minuti) sembra solo un lontano incubo. La classifica torna a sorridere, perché nel frattempo il distacco dal quinto posto sale a 13 punti e i 61 totali sono un bottino ragguardevole. In fondo, la vetta dista 8 lunghezze: tante, ma non troppe per sognare.

La squadra di Conte a Parma ha sofferto. Gara indirizzata dal gol in avvio di Gervinho, che l'ha messa sui binari più favorevoli agli emiliani. La difesa ha ballato in almeno tre-quattro occasioni, rischiando di incassare il colpo del ko. Ma non si possono dimenticare le tante chance sciupate da Lautaro e compagni, ancora una volta troppo imprecisi sotto porta. Alla fine, le statistiche parlano chiarissimo. E il fatto che i gol siano arrivati in coda non vuole dire che l'Inter abbia vinto per caso. Di casuale non c'è proprio nulla. Per altre squadre si sarebbero sprecate i titoli con su scritto "cinica", "non molla mai", "con carattere". Non se si tratta dell'Inter. Tant'è.

Restano i tre punti di platino e quella sensazione che, blindato il quarto posto, finalmente si possa scendere in campo con quella sana voglia di stupire e l'incoscienza di pensare in grande. Chiaro, non dipende solo dai nerazzurri, ma c'è da giurare che Conte spingerà il gruppo a stare il più possibile attaccato alle due di testa per approfittare di qualche eventuale passo falso.

Un po' come Sanchez. Disgraziata la stagione del cileno, vittima di un brutto infortunio che l'ha totalmente condizionato. Ma dopo ripartenza, l'ex Arsenal ha sfoderato più di una prestazione positiva. L'ultima, quella di domenica sera, da protagonista assoluto. Qualità e velocità, letture tattiche e lucidità: Alexis sta dimostrando coi fatti di voler a tutti i costi un'altra chance a Milano. E diciamoci la verità: tutto considerato – compreso l'aspetto economico e il fatto di dover eventualmente reperire un nuovo attaccante in caso di addio – la meriterebbe eccome. Riscattare il cileno e guardare la Juve (e non più la Roma) sarebbe già un bel passo avanti dal punto di vista della mentalità in previsione della prossima annata, quando le richieste saranno per tutti più alte. Hakimi è lì a dimostrare la volontà del club.

VIDEO - L'ARRIVO DI HAKIMI AL CONI SCATENA I TIFOSI

Sezione: Editoriale / Data: Mar 30 giugno 2020 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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