Quell'immagine. Quelle immagini in bianco e nero, ma molto interiste. Lei, giovanotto, insieme a suo padre e l'avvocato Prisco. Un aereo, una scaletta, una Coppa dei Campioni o Intercontinentale che scendevano portate a braccia dai giocatori della Grande Inter. Era tutto scritto. La mia memoria storica nerazzurra nasce con Ivanoe Fraizzoli e la tifosissima Lady Renata, loro vinsero due scudetti, per passare da Ernesto Pellegrini, che ne vinse uno battendo tutti i record. Degnissimi presidenti di questa meravigliosa Squadra. Ma Lei, doveva arrivare per forza. La forza del nome. Della famiglia. Moratti, senti come suona bene. Nome asciutto, elegante. Per Milano e gli interisti, il Massimo... 

Ne ha fatte di cazzate Presidente, ma La capisco. Ho provato a giocare anni fa al fantacalcio, ma ho abbandonato subito perché compravo solo giocatori dell'Inter che costavano moltissimo. Non riuscivo a comprendere come si potesse esultare per un gol di un non nerazzurro. L'amore spesso fa a botte con la logica. Però, a furia di insistere, ha scoperto chi giocava sporco e, amando ancora di più la sua creatura, ha colpito, duro, spietato. Trofei su Trofei, il Triplete, nessun'altro in Italia.

Da "simpatticcooo", come ama dire, è diventato, agli avversari, antipatico. Finalmente. Poi la realtà impone delle scelte. A malincuore, ha fatto quella che serve. Forse, per continuare a sognare. L'Inter è ad una svolta epocale. "Per il bene della società e dei tifosi" ci dice per rassicurarci. E forse lo dice per rassicurare Lei stesso, che è riuscito a coniugare senza nemmeno accorgersene, le figure del proprietario e del tifoso. Vittorie e sconfitte a parte, Lei è stato il Presidente di un club diverso. Inter Campus è una cosa che solo in Italia viene snobbata o ignorata. Qui si celebra chi inganna. Ma l'hanno chiamata all'Onu per darLe il giusto riconoscimento. Bambini delle parti più sfortunate del mondo che grazie al'Inter giocano a pallone, senza che l'Inter pensi a nulla in cambio.

Lei è un ricco signore, certo, i problemi veri li hanno altri. Ma visto che il calcio è la cosa più importante delle cose inutili, è giusto celebrarla. Se poi veramente resterà a vigilare, se magari continuerà a rispondere con quella cortesia imbarazzante ai giornalisti giovani e non che tutti i giorni la aspettavano o la aspetteranno sul quel marciapiede fronte Saras, saremo in tanti a essere più contenti.

Grazie di tutto, Presidente Massimo Moratti.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 16 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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