“Trovare un equilibrio tra euforia e concentrazione, questa è la chiave”. L’aveva detto Leonardo alla vigilia di Inter-Lecce, parole che mi sento di sottoscrivere. Dopo 5 mesi l’Inter si trova ad un insperato meno 2 dalla capolista (allora era la Lazio in cima alla graduatoria) e, con i rossoneri in calo e costretti a giocare altre due partite senza l’unico uomo che sembra poter fare la differenza, Zlatan Ibrahimovic, è lecito essere ottimisti in vista del derby del 2 aprile.

La settima giornata di Serie A dello scorso 17 ottobre recitava Lazio 16, Inter e Milan 14. Da allora è iniziata la lenta caduta dei nerazzurri, poi rinati grazie agli eccellenti acquisti e all’apporto (soprattutto psicologico) conferito alla squadra dall'arrivo di Leonardo. Da quella data l'Inter - utilizzando una metafora dantesca - è sprofondata nel Limbo dell’Inferno, dando quindi il via alla scalata del Purgatorio. Il Paradiso è a distanza di pochi passi, ma la strada rimane pur sempre in salita e i verdetti non sono stati emanati. Nulla è stato ancora scritto, anche se è logico, da tifoso interista, esaltarsi per una rimonta quasi compiuta ma non ancora concretizzata.

Occorre volare bassi, come insegna il sorpasso della Roma nella scorsa stagione ai danni dei nerazzurri di Mourinho, seguito poche settimane dopo dall’incredibile crollo interno contro la Samp. Controsorpasso Inter, quindi, proprio dopo che i giallorossi erano riusciti anche a portare a casa i 3 punti dal derby capitolino. D’accordo, la Roma non dà la stessa idea di squadra dell’Inter, ma, anche qualora dovesse arrivare una vittoria contro il Milan, mancherebbero ancora sette giornate alla fine. Considerando poi gli impegni di Champions League, Tim Cup e quelli in campionato contro Lazio, Fiorentina e Napoli, o con squadre alla ricerca di punti salvezza quali Chievo, Parma e, per ultima, il Catania, si deduce come in ogni caso non bisogna celebrare ciò che ancora non è avvenuto, e non è detto che avverrà. Da questo punto di vista sono d’accordo con il tecnico Allegri: la sua squadra rimane la favorita per lo scudetto. Ce li ha il Milan i 2 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, ed è ancora il Milan che non dovrà fare i conti con gli affanni di Champions. Attendiamo il 2 aprile, sperando arrivi presto, poi tireremo le somme, non definitive. ‘Stiamo arrivando’, come cantava il Meazza domenica, senza dubbio, ma non siamo ancora arrivati.

L'Inter parte favorita nel derby, ne sono certo, avendo visto anche le ultime partite del Milan contro Bari e Palermo. Manca Ibra. Un sorpasso ai cugini con l’ex cannoniere nerazzurro in campo renderebbe le cose ancor più saporite, ma in fin dei conti, forse, è meglio così. La squalifica è la mano del destino (o il pugno dello svedese) che accorre in nostro aiuto. Senza le minacce di Zlatan, sempre in grado, come ha dimostrato quest’anno, di decidere i match da solo (dimenticando la sciagurata Champions), la retroguardia nerazzurra avrà senz'altro il compito facilitato. Detto delle ultime prestazioni grigie dei rossoneri, dall'altra parte l’Inter si appresta alla stracittadina forte dei 3 punti guadagnati contro il Lecce. Nonostante la vittoria sia arrivata solo di misura e non priva di brividi, vedi Julio Cesar su Bertolacci, la squadra e di conseguenza i tifosi viaggiano a mille all’ora sulle ali dell’entusiasmo. E’ logico, i cugini sono vicinissimi e sentono il fiato sul collo. Una successo ora, a San Siro contro il Milan, sarebbe la ciliegina da apporre sulla torta dello già di per sé straordinario cammino dell’Inter leonardiana. Solo allora potrei dire ‘adesso siamo i favoriti’, non ancora i vincitori. Niente squilli di tromba né caroselli in strada. Manca ancora tanto.

Perché sognare costa davvero poco, così come è facile in un soffio scivolare di nuovo nel baratro. Ne è dimostrazione il passaggio repentino dalla paura degli ‘zero titoli’ alle allettanti ambizioni di ‘triplete bis’, Schalke ed altre permettendo. E chissà che la stagione nerazzurra non possa concludersi sul trono d’Italia e di Wembley. Ripeto, nulla è stato ancora scritto.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 25 marzo 2011 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print