Ciò che poteva essere e che non sarà. Inter e Barcellona, nella sfida di domani al Camp Nou, dovranno rinunciare a due degli uomini più importanti: i nerazzurri andranno in Catalogna senza Radja Nainggolan, mentre i blaugrana dovranno fare a meno di Lionel Messi. Assenze pesantissime, che fanno perdere tanto sia ai due tecnici che allo spettacolo.

Ma ci sono differenze piuttosto marcate tra le due defezioni, almeno sulla carta. Se, da un lato, Ernesto Valverde sarà orfano del miglior giocatore al mondo, dall'altro, Luciano Spalletti non potrà usufruire dell'uomo più spallettiano che ha in rosa. E allora, paradossalmente, la mancanza del Ninja potrebbe pesare più di quella della Pulga. Il Barça ha ricambi più che validi: nessuno al mondo è Leo Messi, però Dembelé non è certo l'ultimo arrivato, come dimostra la prestazione fornita contro il Siviglia dopo l'uscita dal campo del numero 10. Più che altro, Valverde fa bene a preoccuparsi per le assenze in difesa di Umtiti e Vermaelen che vanno a sguarnire un reparto già di per se non troppo impermeabile.

Sulla sponda nerazzurra, Spalletti ha mostrato certezze, rinvigorite anche dal derby vinto con autorevolezza. Ma è chiaro che in rosa non ci sia né un clone di Nainggolan né un sostituto con caratteristiche simili. Non lo sono né Borja Valero Lautaro Martinez. Tanto meno Keita Baldé. Il Toro, in quella zona di campo, ha fatto un gran pre-campionato, ma poi non è stato più riproposto dopo la prima col Sassuolo, mentre Keita sembra sia considerato un'opzione solo in caso di necessità. E allora il candidato numero uno a raccogliere l'eredità del Ninja sembra essere lo spagnolo, che si sta ben comportando in questo avvio di stagione, ma che ha una lettura della partita quasi opposta a quella del belga: ragionamento contro furore, fraseggio contro vampate, geometrie contro inserimenti.

Sarebbe affascinante pensare a Lautaro subito con Icardi. Una sorta di 4-4-2 in stile Simeone, con una punta centrale (Diego Costa) e un'altra più mobile (Griezmann). Magari Spalletti non sarà d'accordo, ma quella di puntare sul tandem argentino fin dall'avvio potrebbe essere una scelta azzeccata, in grado di sorprendere l'avversario e mettere a dura prova una difesa come quella catalana che sta attraversando un periodo di difficoltà. 

Insomma, il gioco dell'Inter dipende tantissimo da Nainggolan e la sua assenza, ad essere ottimisti, ne farà cambiare la filosofia. E lo farà per un po', visto che il comunicato (criptico, a dire il vero: siamo nel 2018, cara Inter...) parla di nuovi aggiornamenti previsti "nelle prossime settimane", senza specificare ulteriormente l'entità del danno e limitandosi a confermare un generico "trauma distorsivo". Un problema grave, soprattutto in Champions dove, a causa delle limitazioni dovute al FFP Uefa, per il centrocampo non sono presenti in lista Gagliardini e Joao Mario.

In sintesi, Nainggolan e Messi salteranno il confronto del Camp Nou e, verosimilmente, pure quello di San Siro del prossimo 6 novembre. Ciò che poteva essere e che non sarà. Vedremo chi tra Spalletti e Valverde saprà usare il trucco migliore per nascondere le ferite. 

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 23 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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