Facciamo un piccolo gioco. Un esempio semplice semplice. Immaginiamo che domani Massimo Moratti dica: “Al 99,9% Ibrahimovic lascerà l’Inter” oppure “C’è lo 0,1% di probabilità che Ibrahimovic rimanga all’Inter”. Immediatamente si scatenerebbero i commenti e i titoli dei giornali: “Ibra lascia l’Inter”, “Moratti vende Ibrahimovic”, “Ibrahimovic non è più un giocatore dell’Inter” e così via. Niente di strano, il 99,9% equivale quasi a dire certezza, la matematica non è un’opinione; allora perché se Mourinho dice “Al 99,9% rimango all’Inter” le reazioni sono tutto l’opposto?. Perché i titoli e i commenti, anziché rafforzare le parole del tecnico e sottolineare la sua volontà di restare in nerazzurro, vanno nella direzione opposta? Da quando il tecnico portoghese in “Attenti a quei 2” su Sky ha fatto quella famosa dichiarazione, non si fa che dire “Mourinho pensa di andar via”, “Mourinho tentato dal Real Madrid”, “Mourinho non è sicuro di restare” e così via. A parte che la tentazione del Real Madrid c’è davvero e lo ha ammesso lo stesso Mourinho, tralasciando per un attimo il fatto che la squadra spagnola ha realmente fatto una proposta all’allenatore, qui si discute della volontà di Mou che, attenzione, non ha detto che quella percentuale equivale alla sua volontà, e che quindi c’è una piccolissima parte di sé che è ancora incerta, ma piuttosto si è tenuto uno 0,1% di incognita come dire “Nella vita non si sa mai cosa succede”. Certo, avrebbe potuto dire 100% e zittire tutti, ma sappiamo tutti com’è fatto Mourinho, non è mai stato un personaggio dalle dichiarazioni scontate, ma da qui a trasformare un suo modo per dire “non siamo fatti di ferro, ogni giorno può accadere qualcosa di imprevedibile” in certezza, ce ne passa.
Lui stesso si è stupito di tutto il trambusto nato attorno a quella frase, e lo ha ribadito in conferenza stampa: “E meno male che ho detto 99,9%, figuriamoci se avessi detto 50%. Se avessi voluto cambiare squadra lo avrei fatto senza tanti giri di parole”. Ed è vero, perché come ha detto anche lui, non è un tipo che nasconde le cose, Mou è uno che dice sempre chiaramente quello che pensa ed è per questo che quel 99,9% va letto per quel che è: una (quasi) certezza. Va anche detto che le voci che si rincorrono sul suo futuro sono state però dettate anche dal reale interessamento del Real Madrid, di cui Mourinho ha prontamente avvertito il presidente Moratti, aggiungendo che ha già una volta rifiutato una proposta del Real perché i treni nella vita possono sempre ripassare. Mourinho non ha mai fatto mistero di voler vincere nei principali campionati europei, e dopo Inghilterra e Italia potrebbe toccare proprio alla Spagna, ma non ora. Ora Mou è intento a costruire l’Inter del 2010 insieme al presidente Moratti, per riportare a Milano, sponda nerazzurra, quella Champions League che manca da troppi anni, in modo da poter rafforzare ancor più la sua immagine di vincente, e a quel punto, perché no, riproporsi sul mercato con un trofeo in più in bacheca. Certo, da giornalista capisco benissimo che fare 2+2 è semplicissimo: il Real chiama Mourinho, Mourinho dice che il Real è una tentazione forte e che esiste uno 0,1% di incognita sul suo futuro = Mourinho pensa al Real. Ma non è così. Lo dico anche per tranquillizzare i tanti tifosi che cominciano a temere un assalto delle spagnole ai pezzi pregiati dell’Inter. Mourinho rimarrà, e da lui si partirà per costruire una squadra competitiva a tutte le latitudini.
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 24 maggio 2009 alle 07:07
Autore: Domenico Fabbricini
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