Forza, Diego. E' brutto vedere un campione in lacrime, dopo un grave infortunio. Ancora più brutto se quel campione si chiama Diego Alberto Milito. Ha pianto, Diego. Lacrime per il dolore e perché tutto si è fermato sul più bello, come d'incanto. Era appena rientrato da un altro infortunio, che l'aveva fatto star fuori per tutto il mese di gennaio. Poi era tornato in campo e aveva subito segnato, contro il Chievo. Perché quando gioca, il Principe segna quasi sempre. Ora però non potrà più giocare, almeno fino a giugno. 

Milito lotterà, lavorerà e ce la farà. La sua carriera non è finita ieri, potete scommetterci. Diego è caduto tante volte e si è sempre rialzato. Di infortuni ne ha avuti tanti, soprattutto negli ultimi due anni, ma è sempre tornato a segnare come prima. Si è sempre rialzato, anche dai momenti difficili. Perché Milito non è il campione sempre felice, sorridente e vincente, non è un supereroe. Diego è umano, ha sofferto, ha fallito. Poi ha vinto, gioito e trionfato. Era il 22 maggio 2010, la sua notte più bella. La serata più bella per tutti gli interisti. Milito ha coronato il suo sogno a 30 anni, dopo una carriera di alti e bassi. E a Madrid ha pianto, di gioia. Come gli interisti, sul tetto d'Europa grazie (soprattutto) a lui. Due gol in finale di Champions: un sogno, una favola.

E allora è normale, in una favola, che ci siano momenti brutti e momenti bellissimi. Le lacrime di gioia ora sono diventate lacrime di dolore. Milito non giocherà più in questa stagione e dovrà recuperare per la prossima. Intanto dovrà discutere con l'Inter la questione legata al contratto, in scadenza nel 2014. L'infortunio, i gol e la Champions non conteranno più: bisognerà prendere la decisione migliore per Milito e per l'Inter. Una scelta che sia un degno finale di una favola meravigliosa. Una storia d'amore che non finisce ieri, non finirà mai. I messaggi per il Principe sono tantissimi, da tutto il mondo. Anche da parte dei milanisti e dei suoi avversari. Milito non ci sarà nel derby di settimana prossima, lui che al Milan ha sempre segnato. 

Sarà dura per lui restare a guardare, non poter aiutare i suoi compagni e non aver la possibilità di far gioire i suoi tifosi. Quelli che l'hanno sempre amato, quando si è caduto e quando si è rialzato. Comunque vada, però, la storia non si cancella. E Milito è la storia dall'Inter. Da quel 22 maggio, da quelle lacrime di gioia. Nella gioia e nel dolore, perché il matrimonio del Principe con l'Inter non finisce qui. Comunque vada, la maglia numero 22 sarà sempre sua, di Diego Milito. Il Principe, mai così umano. 

Twitter - @GugliCannavale

Sezione: Editoriale / Data: Sab 16 febbraio 2013 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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