Sinceramente non credo che tutti possano opinare con cognizione su più argomenti, calcio compreso. O meglio, tutti possono dire la loro, ci mancherebbe. Ma uno dei più grandi problemi dell’Italia – e probabilmente del mondo – è che gente che non ha la minima conoscenza di un argomento, può tranquillamente sindacare il lavoro di rinomato professionista. Lo si fa con i medici, che per arrivare a salvare le vite delle persone hanno speso i migliori anni della loro vita sui libri, figuriamoci sul gioco del pallone. Attenzione, non serve una laurea per parlare di Inter, Milan, Juventus, Real Madrid e così via.

Ma serve la conoscenza vera dei fatti per esprimersi su determinate questioni. Non parlo di gioco e di calciatori più o meno apprezzati (anche se pure qui si potrebbe dibattere). Ma di certi dati numerici e oggettivi. 1 non può diventare 2 a nostra discrezione perché vogliamo avere ragione. 100 resta 100, non è 54. Altrimenti vale tutto. E allora, visto che tanto si parla di Inter e Juventus, andiamo a vedere il calciomercato delle due squadre negli ultimi tre anni, cioè da quando Allegri e Inzaghi siedono sulle panchine delle rispettive squadre.

Quest’anno i nerazzurri – dati Transfermarkt.it – hanno acquistato per 64,75 milioni, incassandone 129,95, per un attivo di 65,20 milioni. La Juve ha venduto per 58 milioni, spendendo 79,60, per un passivo di 21,60 milioni. Nella scorsa stagione i bianconeri sono stati invece i padroni del mercato, con 108, 5 milioni spesi, 111,11 incassati e un + 2,61. L’Inter invece con 70,18 spesi e solo 23 incassati ha chiuso con un - 47,18. Nel 21-22 ecco le maggiori differenze. Con la Vecchia Signora che aveva immesso nel mercato 134,08 milioni, ricevendo 64,03. Ergo: – 70,05. L’Inter invece acquistando per 42,55 milioni e vendendo per 205,05 milioni ha chiuso con un + 162,50. Non serve Einstein e potete pure avere il debito scolastico in latino per capire chi ha speso di più tra le due squadre. E pure chi abbia incassato maggiormente vendendo i propri gioielli.

Certo, tutto deve essere contestualizzato, perché quanto accaduto l’anno scorso a Torino non era preventivabile, né preventivato. Parliamo di un’altra proprietà e di diversi dirigenti, tutto vero. Ma Allegri stesso, non io, né tu che leggi quanto sto scrivendo, aveva in precedenza pure parlato di obiettivo Scudetto. Quest’anno no. Il tecnico toscano fa benissimo a mantenere il profilo basso mettendo pressione agli altri, ci sta. È una liberissima scelta e se la ritiene opportuna chi sono io per dire il contrario? Però non esiste che altre persone (non lui) cambino la realtà, omettendo numeri chiari e freddi. Oggettivi e inopinabili.

La Juventus è stata costruita – in teoria - per vincere tutto (pure gli ingaggi lo dimostrano) anche quella Champions League a cui oggi non partecipa. Se poi è stata costruita male, è un altro discorso e si entra nel campo della soggettività. L’Inter punta al Tricolore e alla seconda stella. Chissà perché però fino a quando conveniva i detrattori dei nerazzurri erano dei commercialisti con la penna, mentre oggi hanno posato la calcolatrice e portano avanti l’idea che la matematica sia un’opinione.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 17 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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