La verità è solo una. Si deve voltare pagina, non rimuginare su quanto accaduto in campionato e contro il Psg in finale di Champions League. Da una parte, sebbene il ricordo di quanto successo sia più che vivido nella testa di tutti gli interisti, sembra passata una vita. Questo perché si è conclusa definitamente l’era Inzaghi. E adesso ha avuto inizio quella targata Cristian Chivu.

Tra pochi giorni l’Inter tornerà quindi in campo contro Sergio Ramos e i messicani del Monterrey, mentre successivamente ci sarà la sfida con i giapponesi dell’Urawa ed infine il prestigioso match col River Plate. Siccome si tratta di un torneo totalmente nuovo, non so bene cosa aspettarmi. E secondo me non lo sa nessuno nella sua accezione più intrinseca.

Chiaramente i nerazzurri, come tutti gli altri club impegnati nella manifestazione, hanno accettato di buon grado di prender parte al torneo per il prestigio, ma soprattutto perché pecunia non olet. Conti alla mano poter competere al Mondiale per club rimpinguerà le casse dei vice campioni d’Europa e d’Italia. Motivo per cui, nonostante sia ovvio a chiunque che i calciatori nerazzurri abbiano bisogno di riposo, di staccare e di andare in vacanza (come tutti del resto, il conto in banca non ti trasforma in un robot) dovranno per forza di cose provare a fare bella figura in un torneo che vuoi o non vuoi avrà visibilità in tutto il globo.

I dubbi sulla successiva preparazione per l’annata 2025/26 sono leciti e scontati, ma solo chi ha una laurea in materia può comunque parlare con cognizione di causa, o quantomeno con dettagli e particolari corretti in tutti i loro aspetti. Intanto nella rosa nerazzurra sono stati inseriti Sucic e Luis Henrique: lasciatemi dire, anzi scrivere, che il croato, per quanto visto in televisione, mi sembra davvero un super acquisto, un Brozovic moderno che potrà davvero togliersi più di una soddisfazione e regalare molte gioie ai suoi nuovi tifosi. Il brasiliano mi dà vibes minori, ma se pensiamo che Dumfries, nei suoi primi mesi all’Inter, era inviso quasi a tutti, si capisce come per esprimere giudizi sensati e non affrettati, si debba aspettare un congruo arco temporale.

Sarà un’estate lunga a livello di calciomercato, pochi dubbi. Mi preme quindi ricordarvi che la vita reale non è football manager. No, perché ho letto sui social che tanti impacchetterebbero subito Calhanoglu per la Turchia. Avete presente la forza dell’ex centrocampista del Milan? Cioè, sapete di chi state parlando o ve lo siete dimenticati? Sia chiaro, tutti hanno un prezzo. Nessuno è incedibile. E con la giusta offerta esistono zero intoccabili. Però poi devi anche andare a sostituire chi va via. E già non è facile prendere riserve all’altezza, figuriamoci dei titolari inamovibili. Calhanoglu è stato ed è tuttora un pilastro della squadra. E se tu vuoi competere ancora a grandissimi livelli devi migliorare la squadra. Non vincere il premio della plusvalenza più corposa. Anche perché di introiti, proprio grazie al raggiungimento di determinati obiettivi, ne hai avuti e molti negli ultimi mesi. E visto che, parola del Presidente Marotta: “L’Inter partecipa a tutte le competizioni per vincerle”, anche proprietà e società devono dare gli strumenti ai loro sottoposti per cercare di primeggiare in Italia e in Europa.

Altrimenti è un attimo tornare nell’anonimato, basta vedere il Milan che da secondo e semifinalista di Champions League ha fatto passare i suoi tifosi a tifare contro l’Inter per avere una minima soddisfazione della stagione appena conclusa.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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