Da Inzaghi a Chivu: l'Inter sta cambiando. Luci e ombre hanno accompagnato i nerazzurri all'esordio con il Monterrey, tra novità accennate, tanti gol sbagliati e un'impostazione di gara non troppo lontana da quella avuta negli ultimi 4 anni.

Ma qualche spunto interessante lo si è potuto apprezzare. Anche più d'uno, come sottolinea la Gazzetta dello Sport. "Il 3-5-2 iniziale del Rose Bowl era solo una maschera. In verità l’Inter ha proposto tre cose nuove: la difesa sui calci piazzati, la duttilità tattica e la ricerca insistita del pressing alto. Il primo aspetto: con Inzaghi l’Inter è sempre stata abituata a marcare a uomo su angoli e punizioni. Il romeno preferisce una marcatura a zona, che in alcuni casi può diventare una mista uomo-zona. Ad esempio contro il Monterrey tutti i difensori erano piazzati a zona, solo un avversario andava seguito a uomo ed era Sergio Ramos, affidato ad Acerbi. Curiosamente proprio lo spagnolo ha segnato su palla inattiva, sfruttando un blocco che ha messo fuori causa Acerbi. Il meccanismo va oliato, «ma così si evitano le contromisure avversarie», ha detto Chivu".

Evidente, invece, il tentativo di alzare i giri del motore nel recupero palla e nella pressione sugli avversari. Il tutto nonostante una stanchezza evidente dovuta a una stagione massacrante "eredità del gruppo di lavoro precedente", sottolinea la rosea non senza malizia. E poi la tattica: non solo 3-5-2, secondo la Gazzetta. "Che resta il modulo di riferimento, ma i piani B sono piani B reali, non dettati dall’emergenza. Contro il Monterrey, nella ripresa con l’ingresso di Sucic, Chivu ha prima testato il 3-4-1-2, con il croato e Barella in mediana e Mkhitaryan trequartista. Poi, dopo una decina di minuti, con l’uscita dell’armeno è passato al 3-4-2-1, mantenendo la linea a quattro di centrocampo". 
 

Sezione: Copertina / Data: Gio 19 giugno 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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