Si è concluso poche ore fa il primo step dell’era Mazzarri all’Inter. Pinzolo ha salutato la squadra nerazzurra per il terzo anno consecutivo, con il terzo allenatore diverso portatore di tante aspettative. Dopo Gasperini e Stramaccioni, si è puntato sulla garanzia di WM, una carriera da ovazione per chi ama le gavette e tanta praticità nella testa. Serviva molto pragmatismo per ricominciare dopo un nefasto nono posto in campionato, c’era bisogno di qualcuno le cui spalle fossero sufficientemente larghe da accollarsi la rabbia, la preoccupazione e l’infinita fiducia che i tifosi nerazzurri ripongono nella stagione che sta per iniziare.

Mazzarri non promette nulla, non fa parte del suo personaggio. Preferisce lavorare sul campo e costruire, giorno dopo giorno, una squadra a sua immagine e somiglianza: poche parole, nessuna payette o lustrino ma tanto, tantissimo impegno. Anzi, è questa la promessa di WM: un’Inter che lotterà sempre fino all’ultimo, senza guardare in faccia l’avversario. Considerato il recente passato, sarebbe già un passo avanti. Gambe pesanti, acido lattico e accumulo di stanchezza hanno inevitabilmente influito sulle partitelle amichevoli disputate finora dai nerazzurri. Qualche buona indicazione c’è stata, altre meno incoraggianti sono servite a Mazzarri per capire su cosa si debba lavorare. Ma si va avanti, a fari spenti, perché è meglio.

E poco importa se dopo tre sgambate qualcuno stia già emettendo i primi giudizi, chi è dotato di buon senso sa bene che in certi casi la pazienza non è un lusso, ma una necessità. Non voglio pertanto esprimermi sui singoli, mi basta sapere che sul campo del Pineta e nei boschi intorno tutti i giocatori abbiano lavorato duramente, seguendo alla lettera il programma dello staff di WM. Storia insegna che ogni singolo membro dello stesso è consapevole di ciò che serva a un gruppo di giocatori per rendere al massimo il più a lungo possibile. Mi fido ciecamente. Così come voglio fidarmi degli uomini mercato.

Già, non posso esimermi dall’affrontare un tema sempre caldissimo. La quiete apparente, a mio modo di vedere, è il preludio a qualcosa di significativo. Sta per arrivare un esterno destro, lo sanno anche i sassi. Io penso che alla fine sarà Mauricio Isla, anche se questa faccenda mi sta infastidendo non poco. Considerato l’atteggiamento della dirigenza juventina, per la prima volta sarei contento se Branca e Ausilio rinunciassero a un Piano A per fiondarsi su un Piano B. In passato è stata una colpa, nella fattispecie sarebbe un guizzo d’orgoglio. Questione di principio, ogni tanto bisogna fare i conti con l’amor proprio. Amor proprio che, mi auguro, alla fine consigli i nostri uomini mercato a tapparsi le orecchie e respingere ogni possibile sirena di mercato firmata Andrea Ranocchia.

So che molti tifosi nerazzurri non lo apprezzano, tante le prestazioni al di sotto delle aspettative di questo giovane arrivato con l’etichetta di miglior difensore italiano e poi lentamente assuefattosi al clima soporifero che ha caratterizzato le ultime due stagioni. Ma in tutta franchezza, se al 100% (giocare per settimane con le infiltrazioni al ginocchio non è un piacere), Andrea secondo me è il numero uno tra i centrali prodotti dal nostro calcio. E non mi frega che il Ct della Nazionale gli preferisca gente meno talentuosa. Scelte personali, ognuno si prende le proprie responsabilità. Ma rinunciare a Ranocchia giustificandosi con un mero calcolo matematico (dicasi plusvalenza) sarebbe un delitto.

La mia speranza è che le novità societarie, come Moratti ha fatto capire nelle scorse ore, possano arginare l’emorragia di cessioni illustri alle quali ahinoi ci siamo abituati. Non è con i sacrifici tecnici che si costruiscono le grandi squadre. Piuttosto, con quelli economici. Non è più possibile? Allora fidiamoci di un allenatore che sa cavare il sangue dalle rape e diamogli il tempo di valorizzare il materiale umano a sua disposizione. C’è il serio rischio che alla fine non ci si pentirà di aver pazientato.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 luglio 2013 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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