Tra i volti nuovi del (criticato) mercato estivo dell'Inter c'è un nome cerchiato in rosso ed è quello di Petar Sucic. Strappato alla Dinamo Zagabria in netto anticipo sulla folta concorrenza in cambio di un assegno da 14 milioni di euro, il centrocampista croato è l'unico dei neo arrivati ad aver visto il campo dal 1' nelle prime due uscite ufficiali in Serie A: nella manita rifilata al Torino prima e nel brutto ko casalingo contro l'Udinese poi, infatti, il classe 2003 nato a Livno è stato promosso titolare, a differenza dei vari Ange-Yoan Bonny, Luis Henrique, Andy Diouf e Francesco Pio Esposito. Segno che Cristian Chivu vede in lui delle importanti qualità fisiche e tecniche, ma anche la giusta maturità per prendersi subito una maglia da titolare in un club come l'Inter. E in un centrocampo come quello nerazzurro, quest'anno ancora più ricco di rivalità e di elementi con caratteristiche diverse. 

Sucic ha messo la timidezza da parte e fatto spazio al talento, spedendo in panchina - almeno in questo antipasto di stagione - un centrocampista esperto come Henrikh Mkhitaryan, vitale e cruciale nelle ultime annate del Biscione guidato da Inzaghi. Devastante la prestazione contro i granata nella prima a San Siro, più opaca (come quella di tutta la squadra) quella offerta contro i bianconeri di Runjaić. Negli occhi rimane comunque la perfomance da tuttocampista messa in vetrina in una serata non certo banale come quella dell'esordio alla 'Scala del Calcio', condita da interminabile corsa (è stato uno dei giocatori che ha macinato più chilometri), intelligenza tattica (tante chiusura in mezzo al campo e ripiegamenti difensivi) e giocate di tecnica sopraffina, su tutte l'assist no look per il primo dei due gol di Thuram.

Insomma, il potenziale c'è e l'Inter sembra aver pescato un jolly prezioso per il presente e per il futuro, come ammesso da una leggenda del calcio come Luka Modric: "È un giocatore molto forte, talentuoso, un bravo ragazzo - ha assicurato in una recente intervista rilasciata a SportMediaset -. Avevamo già giocato insieme e lui aveva mostrato le sue qualità, non è un caso che sia arrivato in un club come l’Inter. Sicuramente lo apprezzerete ancora di più, ha margini di miglioramento". E se lo dice un'icona del ruolo come Modric, gli altri non possono far altro che fidarsi ad occhi chiusi. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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