Se l’Inter dovesse giocare le ultime partite di campionato come contro la Juventus, in una gara a larghi tratti in mano ai bianconeri, non credo che i nerazzurri possano vincere il campionato. In compenso però se affrontassero gli ultimi sette impegni esprimendo il gioco che si è visto nel derby, potrebbero fare filotto. Il risultato incide nelle menti e nei giudizi. Sono però le prestazioni che indicano la via. E allora, oltre ai tre punti, il match di Torino insegna che se i ragazzi di Inzaghi scendono in campo concentrati, vogliosi e bramosi di risultato, possono sopperire anche a un momento non così brillante. Se poi ritrovassero la forma smarrita del girone di andata, a meno di eventi clamorosi, potrebbero avere la meglio di qualsiasi avversario.

Non fraintendetemi, non voglio assolutamente sminuire l'1-0 dell’ultimo turno di campionato, o incensare addirittura la sconfitta nella stracittadina, ma provo ad andare oltre al risultato finale proprio per un’analisi più accurata e completa di quel che è stato e di quel che potrebbe essere. In questo scorcio di stagione mentalità e testa saranno ancor più determinanti. L’Inter è campione in carica, questo significa che la stragrande maggioranza dei calciatori nerazzurri sa come si vince. Milan e Napoli, a parte qualche elemento navigato che ha trionfato in passato, possono fare la corsa sull’entusiasmo. Ma mi rifiuto di credere che il poter arrivare alla seconda stella non generi lo stesso tipo di elettricità nei nerazzurri.

Altro particolare lodevole dello Stadium l’interismo di alcuni atleti della Beneamata. Perisic che ha sempre un conto aperto con Cuadrado, Barella che affronta da solo senza paura gli avversari mentre questi circondano Irrati, Skriniar che gioca da gladiatore e che ricorda in ogni occasione cosa significhi difendere la maglia. Forse sbaglierò, ma a tratti ho visto dei tifosi 'travestititi' da giocatori avere la meglio dei rivali della Juventus. E per i supporter reali, si tratta del miglior complimento possibile che può essere espresso a dei professionisti.

Servono più componenti, ecco perché ovviamente con la 'passione' dello Stadium e 70 minuti da grande contro piccola del derby (che però devono diventare 95) sarebbero la ricetta perfetta. Se al talento e alle competenze unisci la passione, tutto è possibile. Anche provare a rivincere un campionato che in molti davano per perso.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 08 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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