Dario e Alfredo si conoscono da molti anni. Prendono sempre il caffè insieme: tutte le mattine, allo stesso bar. Non condividono solo il ritrovo alla mattina, ma anche la fede interista. A quel tavolino del bar hanno parlato di tutto, dallo scudetto dei record a quelli di Mourinho. Questo lunedì mattina però ha un sapore diverso dagli altri. C'è un'atmosfera elettrica nell'aria: è la vigilia di Bayern-Inter. Domani ci sarà una partita importante, da dentro o fuori. Ma è una vigilia agitata, dopo il pareggio contro il Brescia. Alfredo è già lì, seduto vicino all'entrata: "Ti stavo aspettando, sono in ansia per domani".

D: "Non preoccuparti, andrà tutto bene. Siamo ancora i campioni d'Europa, o no?".

A: "Non lo so, ultimamente sono molto agitato. La rincorsa sul Milan mi ha sfiancato, non ce la faccio più. Ora è arrivato anche questo passo falso, meno male che ha pareggiato pure il Milan. Comunque 5 punti sono un bel distacco. Il campionato secondo me è andato. Poi il derby sarà una partita difficile, non è detto che batteremo il Milan".

D: "Con il derby avremo la possibilità di riportarci sotto. Non è ancora finita, ricordatelo. Finché non lo dice la matematica, io non mi arrendo. Dobbiamo crederci fino alla fine, non ci dobbiamo arrendere. Poi Ibra è squalificato...".

A: "Si, Ibra, proprio lui. Quanto ho goduto che sia uscito dalla Champions! Lui che la desidera tanto, se vuole la può vedere a casa di Eto'o, che ne ha molte. Avevo paura che la profezia di Ibra si avverasse, che facessero il triplete. Invece no, meno male...".

D: "Leo dice che l'Inter lo può ancora fare. Il campionato è ancora lungo, mentre in Champions...".

A: "In Champions usciremo, te lo dico io. Senza Milito e Lucio, due colonne del triplete, sarà dura, se non impossibile. Poi il centrocampo non è in forma e la difesa soffre troppo. E in attacco, se non ci fosse Eto'o...".

D: "Però Eto'o c'è e lui può inventare qualsiasi cosa. Non si può mai sapere. Dobbiamo solo vincere, andare lì per vincere e vincere. Anche 1 a 0, poi andremo ai supplementari. Se no va benissimo anche 2 a 1. Se li attacchiamo possiamo fare male. Il Bayern dietro è debole, dovremo solo stare attenti a Robben e Ribery, loro fanno paura. Ma all'andata ci hanno fatto gol solo al novantesimo. E siamo stati sfortunati".

A: "Macché sfortunati, loro quest'anno sono più forti di noi. Abbiamo troppi problemi, poi Leonardo è ancora inesperto".

D: "Anche loro hanno molti problemi, dopo l'andata hanno fatto tre sconfitte e una vittoria. Poi Van Gaal se ne andrà a fine stagione. Non ha più la fiducia della squadra, lo spogliatoio è spaccato. In Germania sono già fuori da tutto. Basta mettere in crisi le loro certezze residue. Quindi dovremo partire bene, subito forte. Facciamo un gol subito e l'altro in contropiede. Guarda il Milan di alcuni fa: all'andata pareggiò 2 a 2, era obbligata a vincere all'Allianz Arena. E vinse. Vuoi dirmi che non siamo all'altezza dei cugini?".

A: "E' diverso. Questa volta la vedo proprio grigia. L'ultima partita hanno anche vinto 6 a 0! Spero che vada bene, ma non mi illudo. E comunque una partita non vuol dire niente. Anzi, una sconfitta mi fa diventare ancora più interista. Il tifo non dipende dalle partite, quelle sono un di più. Io sono interista a prescindere dal risultato. Quindi vada come vada".

D: "Hai ragione. Sempre forza Inter!".

Sezione: Editoriale / Data: Lun 14 marzo 2011 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale
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