Grazie al 2-1 sulla Roma, targato Casadei e Iliev, l’Inter è campione d’Italia Primavera per la decima volta nella propria storia. Complimenti a Chivu, ma soprattutto ai suoi ragazzi. E un applauso particolare a quel fenomeno di Samaden che ogni anno costruisce squadre forti, piene di talento e potenzialità.

Ora, non è sicuramente semplice rapportare il calcio giovanile con quello dei professionisti. I tanti ragazzi che militavano nell’Under 19 nerazzurra, ora in prestito a farsi le ossa in B o in Lega Pro e che ho avuto il piacere di intervistare, sono tutti stati concordi sul dire che velocità, stile di gioco e approccio alle partite sono totalmente diversi se affronti solo chi ha i tuoi anni, o gente che magari milita in quella serie da un lustro. Parliamo forse di sport diversi, addirittura. 

Ma il punto credo sia un altro. È ovvio che la futura Inter non potrà contare su undici undicesimi di quei Primavera campioni del Mapei Stadium. Ma almeno uno, se non due calciatori, potranno far parte per davvero della rosa della prima squadra nerazzurra? Non dico già la prossima stagione, va bene anche nelle annate successive. Per inserire altra voglia di arrivare e fame di vittoria nell’Inter che sarà. E far vedere al mondo che quei giovanotti cresciuti tra mille domande meriteranno una carriera di rilievo.

Non me ne voglia nessuno. Ma se quest’anno al posto di qualche altro giocatore poco utilizzato (basta vedere i minutaggi) ci fosse stato un ragazzino pronto a giocare la sua personalissima finale di Champions (anche per pochi minuti), sarebbe cambiato così tanto rispetto ai colleghi ben più pagati? O ne avrebbe forse beneficiato anche il bilancio, oltre alla squadra stessa?

Attenzione: tutto deve essere guadagnato sul campo. Non devono esserci regali. Ma prendiamo Pinamonti. Con Conte non vedeva quasi il campo, quando entrava dava tutto e nell’ultima stagione ad Empoli ha fatto benissimo. Non credo che sia un caso che l’arciere di Cles passi di annata in cui è migliorato tantissimo, nonostante le poche presenze sul verde. Discorso simile per Satriano, uno che in Francia ha subito lasciato il segno. 

E allora: Rovida; Silvestro (105' Nunziatini), Hoti, Moretti, F. Carboni; Fabbian (58' Grygar), Sangalli (79' Iliev), Casadei; Peschetola (66' V. Carboni); Abiuso (79' Owusu), Jurgens (66' Zuberek), appuntamento nel grande calcio.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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